Due anni fa, durante la notte tra il 6 ed il 7 febbraio 2018, avveniva una delle nevicate più singolari e bizzarre degli ultimi anni sulle colline dell’Astigiano. La neve interessò solamente i settori meridionali della provincia di Asti ed in particolare le colline a sud del fiume Tanaro, tra le valli Tinella, Belbo e Bormida, altrove fu la pioggia a prevalere. Ma la situazione curiosa si venne a creare tra i comuni di Costigliole d’Asti, Calosso ed Agliano Terme, cioè la zona che segnò il limite tra la pioggia e la neve: in quest’area la nevicata fu estremamente irregolare tanto che si vennero a creare differenze di accumulo incredibili tra una collina e l’altra distanti tra loro solo poche centinaia di metri in linea d’aria.
La causa di tutto ciò va ricercata nell’azione del vento che durante quel peggioramento soffiò costantemente da nord-est e dall’Alessandrino si spinse fin sulle colline dell’Astigiano. Si trattò di una ventilazione mite, debole in pianura ma più sostenuta negli strati dell’atmosfera compresi tra 700 e 1500 m, in grado di causare un lieve rialzo termico sufficiente per trasformare la neve in pioggia.
Previsione delle temperature a 925 hPa (circa 750 m in libera atmosfera) per le ore 00 del 7 febbraio 2018 (elaborazione Consozio laMMa): questo modello ad area locale individua con precisione l’azione delle miti correnti da nord-est alle medio-basse quote dell’atmosfera responsabili di un rialzo termico localizzato che dall’Alessandrino si estende sull’Astigiano centro-orientale. Si può infatti notare come l’isoterma degli 0°C (colore azzurro) aggiri la città di Asti (indicata in nero con un pallino). Sul capoluogo astigiano, nonostante la temperatura durante l’evento fosse prossima allo zero (0,5/1,0°C) e tale da permettere la discesa fino al suolo del fiocco di neve, la precipitazione fu sempre liquida, fatta eccezione per qualche fiocco frammisto alla pioggia a tratti: questo a causa della costante ventilazione da nord-est che ha provocato un aumento della temperatura negli strati dell’atmosfera soprastanti. Così, il fiocco in discesa dalle nubi, incontrando strati d’aria più “calda” e con temperatura leggermente positiva, si è fuso trasformandosi in pioggia.
Il mattino successivo l’evento, il 7 febbraio, aggirandosi in quella porzione di territorio compresa tra i comuni di Costigliole d’Asti, Calosso e Agliano Terme si potevano ammirare i capricci della neve dovuti all’azione irregolare del vento.
Vista verso sud/sud-est dalla frazione di San Michele di Costigliole (353 m) ammantata da circa 8 cm di neve: priva di neve la sottostante valle del Rio Nizza, mentre Bricco Lù (325 m) è appena imbiancato. In lontananza la Val Tinella e Calosso (399 m) dove abbiamo misurato 19 cm di neve.
Il paese di Calosso con circa 19 cm di neve caduta: il vento qui non si è mai arrivato e ha nevicato durante il corso di tutto l’evento.
In lontananza il paese di Calosso: è incredile la differenza di accumulo in una manciata di chilometri. La neve divide letteralmente a metà la collina di fronte e da un accumulo pari a zero si passa ai 19 cm di Calosso distante appena un chilometro in linea d’aria.
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