Inverno 2011-2012

Dove e con quali modalità viene misurata la neve fresca:

  • Asti nord, loc. Viatosto – 155 m –> su tavoletta con pulizia di questa ogni 6/8 ore (e la sommatoria dei valori misurati per ottene il dato giornaliero e/o dell’evento) ed occasionalmente l’altezza massima (hs) dell’evento al suolo;
  • Asti nord città, zona Don Bosco – 155 m –> su tavoletta con pulizia ogni 6/8 ore (e la sommatoria dei valori misurati per ottenere il dato giornaliero e/o dell’evento) ed occasionalmente l’altezza massima (hs) dell’evento al suolo;
  • Asti sud, fraz. San Marzanotto – 215 m –> su tavoletta con pulizia ogni 6/8 ore (e la sommatoria dei valori misurati per ottenere il dato giornaliero e/o dell’evento) e l’altezza massima (hs) dell’evento al suolo.

Di seguito una cartina di Asti e dintorni: sono segnati i tre osservatori dove si rileva la neve fresca, le posizioni delle tre stazioni Arpa in questa zona e vengono evidenziati inoltre alcuni comuni/località che verranno citati in seguito.

[Per quanto riguarda gli accumuli delle altre località citati nell’articolo viene sempre specificato se il valore è registrato come altezza massima al suolo dell’evento (hs evento), dove ciò non vi è scritto allora il dato sarà stato rilevato su tavoletta con più pulizie nell’arco dell’evento].

 

Inverno 2011/12:

Asti sud, fraz. San Marzanotto – 215 m –> 89.5 cm (Hs: 82.5 cm)

Asti nord, loc. Viaotosto – 155 m –> 61.5 cm (0.5 cm chimica)

Asti nord città, zona Don Bosco – 155 m –> 57.0 cm (0.5 cm chimica)

Altri totali invernali in Piemonte, nel fondovalle aostano e nell’entroterra ligure –> Urbe – Monte Poggio (SV) 820 m: 267 cm, Cuneo 565 m: 151 cm, Bosio – Bric Castellaro (AL) 415 m: 139 cm (hs), Roccavignale (SV) 570 m: 117 cm, Mondovì (CN) 416 m: 107 cm, Busca – San Chiaffredo (CN) 494 m: 105 cm, Trisobbio (AL) 330 m: 97 cm, Torino – Collina 500 m: 93 cm, Acqui Terme (AL) 180 m: 82 cm, Pietra Marazzi (AL) 200 m: 77.5 cm, Cavallermaggiore (CN) 285 m: 68 cm (hs), Villanova Cafasse (TO) 375 m: 60 cm, Pinerolo (TO) 390 m: 52 cm (hs), Aosta 544 m: 50 cm, Alessandria – Orti 90 m: 45.5 cm, Torino centro 245 m: 38 cm, Vercelli 150 m: 30 cm, Briona (NO) 205 m: 15 cm.

 

Gennaio 2012: 43.5 cm (loc. Viatosto)37.0 cm (zona Don Bosco)

15-19 gennaio: 0.5 cm neve chimica (loc. Viatosto e zona Don Bosco)CFS Reanalysis a 500 hPa alle 00z del 18 gennaio: notiamo l’alta pressione padrona dell’Europa sud-occidentale che garantisce al Nord-Italia tempo stabile, freddo e nebbioso in pianura mentre decisamente mite in quota.

In questi 5 giorni in Pianura Padana sono diffusi fenomeni di galaverna e neve chimica. Appena mezzo centimetro di chimica viene rilevato nei due osservatori di città il 18 più varie altre spolverate, ma in alcune zone localizzate del capoluogo astigiano sommando i diversi episodi gli accumuli raggiungono anche i 3-4 cm. Misurati invece fino a 5 cm in periferia ad Alessandria caduti la mattina del 19 [foto Matteo Robbiano]; qui sono state 4 le giornate di ghiaccio (max uguale o inferiore a 0.0°C) consecutive tra il 16 ed il 19 [grafico]. Di seguito un video e tre foto scattate nei parchi cittadini di Asti (i video e le prime due foto il 15, l’ultima il 18).

15 gennaio 2012 – Neve chimica ad Asti (cliccate)

Per saperne di più vi lasciamo di seguito il link al nostro articolo riguardante tale evento di galaverna a livello locale: link.

28-29 gennaio: 58 cm (fraz. San Marzanotto), 33 cm (loc. Viatosto), 27.5 cm (zona Don Bosco)

Altri accumuli dell’evento –> Monte Settepani (SV) 1375 m: 97 cm (hs evento), Urbe – Monte Poggio (SV) 820 m: 89 cm, Ponzone Bric Berton (AL) 773 m: 70 cm (hs evento), Busca – San Chiaffredo (CN) 494 m: 67.5 cm, Carpeneto (AL) 350 m: 64 cm (hs evento), Torino – Collina 500 m: 64 cm, Bosio – Bric Castellaro (AL) 415 m: 60 cm (hs evento), Cuneo 565 m: 60 cm, Curino (BI) 540 m: 53 cm (hs evento), Ovada (AL) 190 m: 52 cm (hs evento), Pietra Marazzi (AL) 172 m: 48 cm, Cavallermaggiore (CN) 285 m: 46 cm (hs evento), Carignano (TO) 245 m: 45 cm (hs evento), Cambiano (TO) 260 m: 44 cm (hs evento), Acqui Terme (AL) 180 m: 39 cm, Villanova Canavese (TO) 375 m: 32 cm, Alessandria – Orti 90 m: 26.5 cm, Torino 250 m: 15 cm, Biella: 7 cm, Ivrea (TO): 5 cm, Briona (NO) 205 m: 4 cm.

CFS Reanalysis a 500 hPa alle 06z del 29 gennaio: una goccia fredda scendendo dal Nord-Atlantico si getta nel Mediterraneo provocando un richiamo d’aria umida meridionale, ciò causa le precipitazioni più intense su Piemonte e Liguria.

Nevicata altimetrica dovunque in provincia ed in regione, notevole è anche la differenza tra il centro città e la periferia a causa dell’isola di calore piuttosto evidente in questa nevicata per le temperature al limite. Le prime precipitazioni hanno inizio nel mattino del 28 sotto forma di pioviggine ma con l’arrivo delle vere precipitazioni nel primo pomeriggio è subito neve seppur bagnata. Alla mezzanotte già 11 sono i cm in collina in fraz. San Marzanotto, 6.5 cm in loc. Viatosto e solo 4.5 cm in zona Don Bosco. Durante la notte abbiamo un’intensificazione dei fenomeni che diverranno moderati/forti nelle prime ore della mattina del 29. Dal pomeriggio le precipitazioni diminuiranno d’intensità fino ad esaurirsi durante la serata. Dalla mezzanotte si accumulano altri 47 cm a San Marzanotto (51 cm in 24 ore tra le ore 21 del 28 e le ore 21 del 29), 26.5 cm in loc. Viatosto e 23.0 cm in zona Don Bosco. Ben 5.5 cm di differenza tra i due osservatori cittadini alla medesima quota, uno in città e l’altro in periferia, distanti appena 1.0 km. Ancora minore l’accumulo in pieno centro città. L’altezza massima al suolo a fine evento è di rispettivamente 53 cm, 28 cm e 23 cm. Gli estremi registrati il 29 dall’Arpa di Asti Tanaro (117 m): +0.1 / +0.4°C; decisamente migliore la qualità della neve in collina grazie alle temperature negative per tutta la giornata del 29 (-0.8 / -0.3°C sono gli estremi a Montaldo Scarampi a 295 m dove a fronte di un accumulo di circa 60 cm si hanno 55.8 mm corrispondenti di neve fusa; raffiche fino a 28.4 km/h al mattino). Ora due foto scattate in loc. Viatosto al mattino del 29 intorno alle 9. Nella prima vengono riprese le tavolette ed il pluviometro manuale.

Di seguito altre foto fatte nel primo pomeriggio a San Marzanotto con poco meno di mezzo metro al suolo al momento dello scatto. Nella prima è visibile la tavoletta su un tavolo in giardino subito dopo aver effettuato la pulizia intorno alle 14.

Dalla collina tra le vigne verso la Valle dei Rivi sottostante al paese di San Marzanotto. In valle a 145 m è stata misurata un altezza massima al suolo di 48 cm circa a fine evento (appena 5 cm in meno della collina a 215 m), valore davvero notevole in rapporto alla quota altimetrica ed anche considerando che alla stessa altezza in Val Rilate (zona NW di Asti) al di fuori dell’isola di calore si sono rilevati “solo” 33 cm al suolo.

Per saperne di più: link.

Febbraio 2012: 19.5 cm (zona Don Bosco), 17.5 cm (loc. Viatosto)

31 gennaio e 1/2 febbraio: 27 cm (fraz. San Marzanotto e zona Don Bosco), 26 cm (loc. Viatosto)CFS Reanalysis a 500 e 850 hPa alle 18z del 31 gennaio: la formazione di un minimo tra Corsica e Costa Azzurra in spostamento verso il Tirreno porta nuove nevicate sul Nord-Ovest già dal pomeriggio; nelle ore successive il suddetto minimo si andrà ad approfondire scendendo verso il Centro Italia e portando il giorno dopo eccezionali nevicate tra Romagna e Marche. In quota abbiamo ottime termiche: una -10 estesa a tutto il NW e su parte del NE che determina una nevicata farinosa al suolo con temperature negative durante l’evento in gran parte del Nord.

La nevicata dura per ben quasi 48 ore consecutive senza interruzioni con l’intensità che va dal moderato al debole; i primi fiocchi si hanno intorno alle 12 del 31 gennaio, mentre la nevicata si conclude al mattino del 2 febbraio intorno alle 8. Avviene tutta con temperature negative (comprese tra -1 e -4°C in città), questo permette di avere un ottimo rapporto mm:cm, infatti a fronte di appena 12.8 mm misurati dal pluviometro Arpa di Montaldo Scarampi sono caduti 27 cm di neve fresca in totale, senza differenze questa volta tra città e collina se non di 1/2 cm. Di seguito due video girati entrambi in città in zona Don Bosco dove l’accumulo al suolo derivante dalla nevicata di due giorni prima era intorno alla quindicina di centimetri durante i primi fiocchi: le prime riprese sono fatte nei momenti iniziali della nevicata quando era anche ventata con raffiche fino a 27.0 km secondo la stazione Arpa di Asti nord, le seconde in serata.

Asti – Nevicata 31 gennaio 2012

Asti – Nevicata 31 gennaio 2012 (2)

Ora due scatti serali sempre in zona Don Bosco; qui il 31 gennaio chiuderà con 9.0 cm misurati su tavoletta.

Di seguito ancora qualche foto fatta il giorno successivo: la prima al mattino, mentre le due successive nel pomeriggio nei parchi cittadini in zona Don Bosco. Qui durante la giornata dell’1 febbraio si accumuleranno in totale 14.5 cm.

La nevicata si concluderà la mattinata successiva: dalla mezzanotte si accumulano altri 3.5 cm che portano il totale a 27 cm in città; al suolo qui nei prati in zona Don Bosco si misura un manto di mediamente 38 cm la stessa mattina, contemporaneamente il nivometro dell’Arpa nella zona nord fuori dall’area urbana registra un’altezza massima di 49 cm. Sulle colline a sud del Tanaro tra i 200 e i 300 m di quota il manto si attestava intorno ai 60-70 cm (in zone comunque non in ombra). Nella foto seguente viene ripresa la stazione Arpa (zona nord) come si presentava il pomeriggio del 3 febbraio: questa era la prima di una serie di giornate caratterizzate da un gelo eccezionale che in questa zona, come in gran parte del Piemonte, non si vedeva dal mitico febbraio 1956. Ancora una quarantina i centimetri di neve al suolo e dopo una massima pomeridiana con cielo sereno di +1.6°C la minima che che si registra in serata è di -13.7°C, la prima a doppia cifra di questo periodo, ne seguiranno altre 10 con l’apice del freddo che si raggiungerà al mattino del 6 febbraio con una temperatura di -20.5°C.

Per saperne di più: link e link.

10 febbraio: 1.5 cm (zona Don Bosco, loc. Viatosto e fraz. San Marzanotto)CFS Reanalysis a 500 hPa alle 00z del 10 febbraio: dopo una serie di giornate caratterizzate da freddo sterile con minime eccezionali in pianura in Piemonte, la neve si ripresenta la notte del 10 febbraio solo sporadicamente in regione sotto forma di blizzard per il nuovo afflusso di aria gelida da Est.

In città avviene tutto nelle ore notturne velocemente: il blizzard è forte, inusuale per la città, vengono sfiorati i 50 km/h (49.3 km/h è la max raffica registrata dalla stazione Arpa nella zona nord), la temperatura percepita è notevolmente bassa e la poca neve che cade (1.5 cm a fronte di appena 0.2 mm di neve fusa) attacca dovunque per il vento e grazie alle temperature ampiamente negative. Fino a 10 cm si riscontrano sul Monferrato tra Astigiano di NE e Monferrato casalese. Ora uno scatto in loc. Viatosto intorno alle 7 del mattino: al momento della foto qui al suolo ci sono ancora circa 25 cm di neve assestati; -10.2°C / -1.0°C sono gli estremi odierni registrati dall’Arpa in zona nord: questa sarà l’ultima delle massime negative dell’inverno 2011/12.

Per saperne di più: link. 

Marzo 2012: 3 cm (fraz. San Marzanotto), 0.5 cm (loc. Viatosto e zona Don Bosco)CFS Reanalysis a 500 hPa alle 00z del 6 marzo: la causa che porta l’ultima nevicata dell’inverno ad Asti è dettata da un impulso freddo in discesa dalle Isole Britanniche che va a formare un minimo sul Ligure in spostamento verso il Tirreno.

Le prime precipitazioni, a carattere di pioggia fin sopra i 1000 m, si hanno tra la notte e la mattina del 5 marzo. Nel corso della giornata tuttavia la neve scende fino a raggiungere quote di pianura nella tarda serata: in città è neve pura intorno alla mezzanotte. Nonostante sia chiaramente bagnata, grazie alle precipitazioni moderate/forti nel giro di poco riesce ad attaccare nei prati ed a formare una leggera patina (0.5 cm) su alcune superfici come anche la tavoletta, questo però non avviene in centro città. A metà nottata per l’aumento della temperatura i fenomeni diverranno nuovamente piovosi ma questo solo sotto i 200-250 m, infatti sulle colline a sud del Tanaro la situazione è ben diversa: alle 7 del mattino misurano ben 7 cm di neve pesante a Mongardino 300 m con pioggia mista a neve e precipitazioni ormai deboli. In fraz. San Marzanotto 215 m alla stessa ora era presente ancora una leggera patina (1 cm) con pioggia in corso, perciò si è stimato un accumulo di 3 cm raggiunto in nottata.

Per saperne di più: link. 

CONCLUSIONI: l’inverno risulta sopramedia in città rispetto alla media storica stimata di 45-50 cm e soprattutto in collina rispetto alla media stimata di 65-70 cm, tuttavia è un inverno che si fa aspettare a lungo: dicembre è mite e secco e così è anche la prima metà di gennaio, poi la situazione cambia nella seconda parte del mese quando, pur rimanendo sempre sotto un regime anticiclonico, in pianura ci sono giornate più fredde per la presenza della nebbia e grazie alle galaverne ed alle nevi chimiche l’aspetto della città è più invernale. Il vero arrivo dell’inverno lo riscontriamo però solo a fine gennaio e possiamo affermare che dura solo 2 settimane che tuttavia sono state davvero molto intense. Una nevicata così abbondante come quella del 28-29 gennaio in città non si vedeva dal 9-10 marzo 2010 (allora 34.5 cm su tavoletta), mentre in collina dal 6-7 gennaio 2009. L’evento si può definire quasi eccezionale nella zona occidentale della provincia (in particolare tra i comuni di Villanova d’Asti, Villafranca, San Paolo Solbrito, Dusino San Michele, Cantarana) dove l’accumulo come altezza massima in quest’unico evento è stato compreso tra 50 e 55 cm, valori che superano la media nivometrica storica stimata di quelle zone che si attesta sui 40-45 cm. Addirittura, assieme anche al Basso Torinese orientale dove si riscontrano accumuli di 45-50 cm, in queste zone si tratta probabilmente della nevicata maggiore dal 1987! Dopo questo abbondante episodio l’evento del 31 gennaio e 1-2 febbraio porta già a superare la media nivometrica sia in città che in collina. Con questo episodio in città al suolo verranno raggiunte altezze che non si misuravano dal 7 gennaio 2009 (allora circa 45 cm in periferia) ma in quel caso fu più notevole perchè l’altezza era determinata da un solo evento nevoso e non due come in questo caso; in collina invece probabilmente bisogna tornare ancora più indietro. Ma la cosa più eclatante fra tutte sono le punte di freddo raggiunte nella pianura piemontese, valori che in gran parte della regione non si registravano dall’eccezionale febbraio 1956: qui nell’Astigiano si segnalano in particolare i -23.6°C di Villanova d’Asti 260 m (Rete Agrometeo), -23.3°C di San Damiano d’Asti 154 m ed i -23.2°C di Castell’Alfero 140 m (entrambe Rete Arpa) che sono fra i valori più bassi registrati in Piemonte.

 

Paolo Faggella

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