Analizziamo ora la seconda faccia di questa fase perturbata, senza dubbio non tragica come quella dell’alluvione già ampiamente descritta nell’articolo precedente. Questo peggioramento in Piemonte, come anche in Liguria, è risultato essere veloce, tuttavia molto produttivo. La neve è scesa fino quote basse in provincia di Cuneo, già nota per le sue potenzialità nevose, durante il mattino del 25 ottobre mentre in montagna si sono avuti dei ottimi accumuli nevosi anche a quote non troppo elevate. Già dalla tarda mattina del 24 incominciano le prime precipitazioni sulle aree montane e nel corso del pomeriggio anche sulle zone di pianura, queste però rimangono deboli ed intermittenti andando ad intensificarsi solamente dalla tarda serata. Verso metà serata la quota neve cala sotto ai 1000 m, infatti fiocca in modo moderato a S. Giacomo di Roburent (CN) a 1010 m, come si può notare in questa foto (fonte foto: link).
Sono stati segnalati splatters in diverse località dell’alta pianura cuneese: la località a quota più bassa è Savigliano a 321 m, mentre ai 375 m di Fossano la neve era addirittura mista a pioggia, tutto questo con temperature minime comprese tra +3°C e +4°C. Si è vista invece la neve pura ma senza accumulo nella città di Cuneo a 550 m dove la temperatura è scesa fino a +1.2°C; qualche fiocco anche nel paese di Ceva (CN) a soli 388 m dove si sono toccati +1.3°C come valore minimo. I primi accumuli si sono registrati localmente fin dai 500 m. In questa foto si può osservare il paesaggio leggermente imbiancato presso il quartiere Piazza di Mondovì, il più alto del paese, a 550 m (fonte foto: link).
In queste altre tre fotografie vediamo la località di Roccaforte Mondovì (CN) situato a 575 m, dove la temperatura al mattino è scesa quasi a 0°C e non ha superato i +2°C nel pomeriggio. Scattate nelle prime ore pomeridiane con ancora una nevicata in corso anche se mista ad acqua; 3-4 cm di neve al suolo.
Ammiriamo ancora Valdieri (CN) posto a 775 m di quota con 6 cm di neve fresca.
Passiamo ora alle quote più elevate, dove si sono riusciti a raggiungere localmente 50 cm a 1500 m. In questo grafico possiamo vedere il manto nevoso ad Acceglio (CN) 1610 m in Val Maira, misurato da un nivometro, che ha quasi toccato i 60 cm, confermato anche dalla webcam posta nelle medesima zona.
Mezzo metro di neve anche ai 1680 m di Bersezio (CN):
Sempre il paese di Bersezio al risveglio la mattina dopo:
In questi scatti di una webcam possiamo vedere Sempeyre (CN) a 1450 m, in Val Varaita durante la nevicata e il pomeriggio successivo:
Qui invece la località di Sestriere (TO) a 2035 m la sera e il giorno dopo:
La neve in Valle d’Aosta è scesa fino ai 575 m del capoluogo valdostano, un po’ umida e con temperature tra +1 e +2°C. A Saint Christophe a 541 m la temperatura è scesa fino a +0.6°C e quindi si può presumere che si abbiano avuti dei leggerissimi accumuli, se non lì, nelle zone limitrofe. In quota però gli accumuli sono stati più modesti che nel Cuneese, simili a quelli del Torinese, Biellese e Verbano. Questo nelle valli più orientali perchè in quelle occidentali sono stati minori: mediamente 10 cm a 2000 m. In questo scatto della webcam della città di Aosta si possono vedere i fiocchi di neve:
Sull’Appennino ligure a quote superiori di 1000 m, nonostante le temperature negative, si è avuto gelicidio. Lo può dimostrare questa carta lamma con le termiche.
Davvero notevole è il gelicidio avvenuto sul Monte Settepani (SV) a 1375 m, poichè dal grafico sottostante notiamo un accumulo di ben 100 mm in poco più di 24 ore, tutti con una temperatura compresa tra -1°C e 0°C:
Tuttavia questi non sono stati il corrispondente della neve fusa, ma bensì vera pioggia e ne possiamo avere la certezza visualizzando il grafico del nivometro, il quale ci mostra che non si sono accumulati centimetri di neve fresca al suolo (la linea blu continua è ovviamente un errore del nivometro, come si può vedere infatti non si alza ma resta più o meno allo stesso livello ed è presente già da prima del peggioramento, quando non si erano avute precipitazioni):
Dalla webcam del Monte Beigua (GE) situata a 1285 m si può notare il fenomeno del gelicidio osservando le fronde dei cespugli e delle piante in primo piano:
Paolo Faggella
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