Carta delle temperature a 850 hPa del 27 ottobre 1979, ore 6 UTC, elaborata da CFS Reanalysis, con zoom sull’area mediterranea: cerchiato in rosso è ben visibile il “cuscinetto freddo” che resiste sul Piemonte (area verde con temperature inferiori agli 0°C ad una quota di circa 1450 m in libera atmosfera) dopo un afflusso di aria artica da nord-est avvenuto nei giorni precedenti. Nell’immagine è visibile inoltre il minimo di bassa pressione (isobare bianche) nei pressi delle Isole Baleari che convoglia sul Nord-Ovest italiano correnti umidi ed instabili foriere di precipitazioni che si presentano nevose fino a quote pianeggianti sul Piemonte grazie alle temperature intorno allo zero.
Una saccatura atlantica in discesa verso il Mar Mediterraneo va in “cut-off” isolandosi nei pressi delle Isole Baleari dove staziona durante la giornata del 27 ottobre 1979: il minimo di bassa pressione al suolo si approfondisce fino a 995 hPa ed attiva intense correnti umide meridionali sul Nord-Ovest italiano che vanno ad interagire con l’aria fredda che resiste in Piemonte intrappolata dalla catena alpina. Ne consegue la caduta di neve fino a quote pianeggianti, in quello che è l’evento nevoso più precoce degli ultimi 250 anni sulle pianure piemontesi e sul fondovalle aostano.
Animazione delle carte dei geopotenziali a 500 hPa (scala di colori a lato) e della pressione al livello del mare (isobare bianche) tra le 00z del 26/10/1979 e le 00z del 28/10/1979: ben visibile l’area depressionaria che si isola sulle Isole Baleari con un minimo di 995 hPa ed è responsabile di abbondanti precipitazioni sul Piemonte, con picchi massimi sui rilievi del Cuneese.
Dal volume “Il Clima di Torino” di Gennaro di Napoli e Luca Mercalli, relativamente all’evento del 27 ottobre 1979, leggiamo questo: “Un vortice freddo proveniente dall’Atlantico determina la caduta di 5 cm di neve a Torino dalle h 01 alle h 10. E’ la seconda nevicata più precoce di cui si abbia notizia, dopo quella caduta il 22 ottobre 1748. Sul Torinese il cielo è coperto fin dal 23 ottobre, giorno in cui piove moderatamente (…). [Il 26 ottobre] dalle prime ore iniziano deboli precipitazioni (4,2 mm nel giorno a Torino), con limite della neve in calo dai 700 m del mattino ai 600 m del pomeriggio. Dalla mezzanotte le precipitazioni si intensificano e la diminuzione della temperatura porta la neve fino in pianura tra le h 00 e le h 10 del 27.10. Nel giorno la città registra un minima di -0,8°C alle h 06 e una massima di appena 3,1°C alle h 24, il valore più basso in un giorno di ottobre dall’introduzione del termometro a massima nel 1857 (su questi valori pesa tuttavia una sospetta sottostima [dato che a Caselle gli estremi giornalieri sono di +0.9/+4.2°C]). In collina le minime sono di -1,9°C a Pino Torinese e -2,8°C al Bric della Croce. Intorno alle h 12 si misurano 5 cm di neve a Torino, 10 cm a Moncalieri, 18 cm a Pino e 15 cm al Bric; in seguito la temperatura risale, insieme al limite delle nevicate che si riporta oltre i 700 m alle h 17. L’episodio di maltempo si esaurisce nel pomeriggio del 28.10 dopo aver apportato nei 2 giorni precipitazioni per 58,4 mm a Torino (UIPO), 32,6 mm a Caselle, 39,0 mm al Bric della Croce e 55,4 mm a Pino. Gravi i danni alle alberate torinesi: le piante, ancora provviste di foglie, non resistono al peso della neve bagnata; l’esempio più emblematico sono gli olmi siberiani di corso XI Febbraio curvati fino a terra”.
Dall’inizio nel 1787 delle misure regolari dell’altezza della neve fresca in città a Torino, mai si era verificata una nevicata con accumulo tanto precoce: nel mese di ottobre infatti, si conta solo un altro episodio nevoso con formazione di manto nel capoluogo sabaudo (il 31 ottobre 1920 con 2 cm).
Gli effetti della nevicata precoce sulle piante nel centro urbano di Torino: i 5 cm di neve bagnata hanno causato il crollo di molti alberi ancora fogliati. Nella foto in alto sono visibili i gravi danni a Vinzaglio, mentre l’immagine in basso è stata ripresa in corso XI Febbraio (fonte foto: “La Stampa”).
Piazza Vittorio Veneto a Torino durante la fitta nevicata nel mattino del 27 ottobre 1979 (fonte foto: “La Stampa”).
Sull’edizione de “La Stampa” del 28 ottobre 1979 a pagina 7 possiamo leggere la difficile situazione in Piemonte a seguito delle precoci nevicate, la situazione è particolarmente critica nel Cuneese dove le precipitazioni sono state più abbondanti: “Una bufera di neve di particolare violenza si è abbattuta sulle Valli Vermenagna, Gesso, Stura e Grana. Il valico della Maddalena è stato chiuso al traffico, i mezzi spartineve hanno tentavo invano per tutta la mattinata di ieri di liberare la strada dallo spesso manto nevoso. Il colle di Tenda è transitabile soltanto ai veicoli muniti di catene o gomme chiodate, ma con grande difficoltà. La circolazione dei treni sulla ripristinata linea Cuneo-Ventimiglia procede sia pure con qualche difficoltà e numerosi ritardi. Nel Cuneese la situazione si è aggravata in serata: la neve ha raggiunto lo spessore di un metro e trenta centimetri a Limone e di un metro e mezzo al Colle di Tenda. Il treno Cuneo-Sanremo, partito dal Limone alle 15.01, con un’ora di ritardo sull’orario, appena uscito dalla prima galleria verso Vievola ha dovuto arrestare la corsa per l’enorme quantità di neve ammassata sui binari. In Val Grana e Valle Maira il traffico dei veicoli procede a rilento con grande difficoltà. Sono caduti in media trenta centimetri di neve. Una neve acquosa e molto pesante che ha trasformato la strade in viscidi pantani. Situazione difficile anche a Bra, Mondovì e Ceva. La linea ferroviaria Ceva – Garessio – Ormea è rimasta interrotta parecchie ore per i numerosi alberi crollati sui binari. Sull’autostrada Torino-Savona il traffico procede a rilento e fra mille difficoltà. Il fondo stradale è trasformato in un acquitrino, la visibilità scarsa”. In provincia di Cuneo le Marittime e le Liguri sono stati i settori delle Alpi dove si sono avute le nevicate più copiose fino a bassa quota: i dati di 130 cm a Limone Piemonte e 150 cm al Colle di Tenda sono confermati dalla misurazione effettuata nell’osservatorio ufficiale dell’Ex Ufficio Idrografico presso la Galleria del Colle a 1321 m dove sono caduti 160 cm. Ma a quote più basse sulle Alpi Liguri appaiono ugualmente eccezionali gli spessori misurati in Valle Casotto ed in Val Corsaglia dove sono caduti rispettivamente 75 cm a Pamparato (782 m) e 60 cm a Corsagliola (620 m).
Nell’articolo viene brevemente descritto l’evento anche sulle pianure tra Astigiano ed Alessandrino dove si misurano 3 cm di neve a Tortona (AL), 4 cm a Dusino San Michele (AT) e 10 cm ad Ovada (AL): “La prima neve è caduta anche sull’Astigiano. Neanche i più anziani ricordano di aver visto nevicare in ottobre. L’evento viene definito di carattere eccezionale: più di quarant’anni fa era nevicato il giorno dei Santi, ma in genere le nevicate più precoci si registrano sempre verso la fine di novembre. Anche qui il traffico è ostacolato dalla neve che si è accumulata lungo le strade (ovunque i mezzi spartineve sono entrati in funzione molto in ritardo) e dagli alberi che sono crollati. Nevicate anche a Novi Ligure ed Acqui Terme con caduta di alberi e gravi ostacoli al traffico”. La nevicata a cui fa riferimento l’articolo è probabilmente l’episodio intercorso tra il 31 ottobre ed il 3 novembre 1920 in cui caddero 45 cm a Torino.
Sull’Alto Piemonte le nevicate sono state meno intense e si sono limitate a quote più elevate: la neve infatti non ha fatto la sua comparsa sulle pianure di Vercellese e Novarese dove il “cuscino freddo” è stato velocemente eroso dall’aria più mite convogliata dalla depressione sulle Isole Baleari. Fanno eccezione i settori a confine con il Torinese ed il Canavese, dove le cronache parlano di un fugace nevischio per poche ore tra Santhià e Cigliano (nei pressi di queste località viene misurato 1 cm a Mazzè). Ecco cosa leggiamo su “La Stampa” riguardo quelle zone: “Anche su gran parte della Valsesia è nevicato. Un fatto insolito che ha sorpreso tutti impreparati. Ad Alagna e Mera, le più importanti stazioni sciistiche della Val Grande, ieri sera il manto nevoso superava i dieci centimetri. Abbastanza tranquilla la situazione a Varallo, Borgosesia e nei centri della Valsessera: dopo una leggera spolverata che ha imbiancato i tetti, la neve si è trasformata in pioggia. La temperatura si è notevolmente abbassata in tutta la zona: in molte località della valle ieri sono stati registrati minimi inferiori allo zero. Grande il disagio per parecchie famiglie che, ancora in attesa degli approvvigionamenti di combustibile, non hanno potuto accendere gli impianti di riscaldamento. Meno grave la situazione nell’Ossola, dove la neve ha fatto la sua comparsa al di sotto dei mille metri. (…) Sulle alte quote la neve cade senza sosta da oltre 36 ore. Al Passo Moro, la stazione sciistica a cavallo tra la valle di Macugnaga e quella Svizzera di Saas, ha raggiunto i due metri d’altezza. Poco più di venti centimetri invece a Macugnaga e Formazza”.
Stralcio dell’articolo apparso a pagina 7 sull’edizione del 28 ottobre 1979 de “La Stampa”: nell’immagine l’abbondante manto nevoso a Gavi (AL) dove sono caduti circa 10 cm di neve secondo i dati dell’osservatorio della vicina città di Ovada.
Altezza della neve fresca misurata in alcuni osservatori meteorologici tra il 27 ed il 28 ottobre 1979:
- 160 cm alla Galleria del Colle di Tenda (CN, 1321 m)
- 80 cm a Pietraporzio (CN, 1250 m)
- 75 cm a Pamparato (CN, 782 m)
- 60 cm a Corsagliola (CN, 620 m)
- 50 cm a Vinadio (CN, 900 m)
- 25 cm a Ponzone (AL, 610 m)
- 20 cm a Casaleggio Boiro, Lavagnina Lago (AL, 356 m)
- 18 cm a Pino Torinese (TO, 600 m)
- 17 cm a Cuneo (550 m)
- 15 cm a La Morra (CN, 513 m)
- 10 cm ad Ovada (AL, 186 m) e Moncalieri (TO, 250 m)
- 7 cm ad Aosta, Saint-Christophe (544 m)
- 7 cm a Cocconato (AT, 495 m)
- 5 cm a Torino (250 m)
- 4 cm a Dusino San Michele (AT, 262 m) e a Bra (CN, 290 m)
- 3 cm a Tortona (AL, 120 m)
- 2 cm a Pinerolo (TO, 375 m) e Montechiaro d’Asti (AT, 291 m)
- 1 cm a Mazzè (TO, 260 m)
Pagina del registro ufficiale dell’osservatorio di Dusino San Michele (AT, 262 m), ottobre 1979: l’osservatore segnala “neve” il giorno 27 con precipitazioni tra le ore 6 del 27 e le 6 del mattino successivo. Nella colonna in cui viene annotata l’altezza in cm della neve sul suolo viene riportato un “4”. Nella serie nivometrica che inizia nel 1924 quella del 27/10/1979 è la neve più precoce in assoluto a Dusino, nonchè l’unico episodio con accumulo nel mese di ottobre.
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