[Meteo medio termine] Fine della fase fredda, tornano correnti atlantiche miti da ovest

TENDENZA 6 – 14 DICEMBRE 2023

Nello scorso articolo vi avevamo annunciato una possibile nevicata ”seria” anche in pianura per la giornata di venerdì 8 dicembre, occasione molto ghiotta vista la sempre più fugace apparizione della neve a bassa quota. Avevamo però sottolineato come fosse tutto ancora divenire e che gli esiti sul nord-ovest dipendessero da quanto il minimo di bassa pressione sarebbe stato stazionato sul Mar Tirreno/Ligure; qualora il movimento fosse stato troppo rapido, le chance di neve sarebbero diminuite considerevolmente, a causa del richiamo umido da sud troppo blando. Con le uscite dei modelli dei giorni successivi è arrivata la sentenza: il minimo di bassa pressione si formerà, certo, ma schizzerà con una velocità impressionante verso il nord-Africa, vanificando la possibile nevicata in pianura. Sembra incredibile, ma ci siamo ridotti ad un nulla di fatto, se non a qualche sparuto fiocco e 1-2 cm tra Alta Langa e Alessandrino meridionale, dove le temperature saranno migliori. Sul nord-ovest italiano ed in particolare in Piemonte non riesce più davvero a precipitare: novembre ha registrato fino a -90% della pioggia attesa, riportando alla luce il fardello della siccità, su alcune zone mai risolte, neanche dalle piogge di maggio scorso:

Osservando inoltre i modelli, la musica dei prossimi giorni sarà sempre la stessa, perchè da sabato tornerà il flusso atlantico da ovest/nord-ovest, con ancora precipitazioni abbondanti sui confini e sulla Vallèè in primis. Quello però che vale la pena sottolineare è che allo stesso tempo avremo anche un anticiclone africano piuttosto invadente appena a sud delle Alpi:

Questa dinamica risulterà piuttosto nefasta, poichè laddove precipiterà avremo un’impennata dello zero termico con piogge fino a 1800-2000 m sulla Valle d’Aosta, a tratti anche oltre, mentre in Piemonte il limite neve potrebbe ancora una volta superare i 2500 m tra Valli di Lanzo e Val Susa. Più a sud sul cuneese difficilmente precipiterà, ma l’alta pressione farà sentire ancora di più la mitezza, con zero termico fino a 3500-4000 m, accompagnato da venti di caduta nelle valli ed a tratti anche sulle vicine pianure. Ecco a voi il mix perfetto per registrare massime anche di 20°C a 1000 m nel cuneese, questo molto probabilmente fra lunedì e martedì, che saranno le giornate più calde. Sulle pianure centrali, tra Astigiano, Alessandrino, Vercellese e Novarese ci accorgeremo meno dalla mitezza in quota e tutto dipenderà dal foehn, ovvero se riuscirà a sfondare, cosa che accadrà quasi certamente in collina. Qualora dovesse riuscire anche a raggiungere le basse quote, anche in pianura si potranno toccare massime di 13-15°C.

Il primo peggioramento giungerà tra sabato e domenica prossimi, probabilmente con un limite neve ancora fino sul fondovalle aostano grazie alle sacche fredde intrappolate nelle valli, ma sarà solo questione di ore, perchè la perturbazione preannuncerà il cambio di masse d’aria anche sulla Valle d’Aosta, che godrà di un limite neve migliore e più basso rispetto alle altre zone. Domenica nelle ore centrali sono attese ampie schiarite in montagna e subito si avvertirà la differenza della massa d’aria, mentre dalla serata giungerà la seconda perturbazione, con quota neve più alta (probabilmente fra 1800 e 2200 m a seconda delle zone). Nuovi fronti sono attesi tra martedì e mercoledì, prima di un probabile calo termico atteso intorno al 14-15 del mese. L’evoluzione successiva è ancora poco chiara, ma secondo ciò che mostrano i modelli, decisamente poco confortante…

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