TENDENZA 10 – 18 NOVEMBRE 2023

Potremmo sintetizzare la tendenza meteo dei prossimi giorni con un semplice ”chi troppo, chi nulla”. Ciò che succederà sarà una fotocopia di quanto avvenuto già la scorsa primavera, caratterizzata tra marzo e aprile da un insistente flusso perturbato da ovest/nord-ovest, capace di scaricare ingenti quantità di neve sui confini settentrionali con Francia e Svizzera, premiando la Valle d’Aosta a discapito delle altre zone che, oltre a non sperimentare nevicate, vivevano condizioni molto miti.

Grazie a tale flusso già nei giorni scorsi era caduto quasi un metro di neve a Cervinia paese, che oggi annuncia l’apertura degli impianti di risalita a partire dal 14 novembre prossimo con discese fino in paese. Sembra ormai divenuta questa l’unica configurazione capace di apportare nevicate significative sulle Alpi occidentali e questo certamente preoccupa, poichè le classiche perturbazione con venti di Ostro o Scirocco sono scomparse da 3-4 anni, lasciando spazio a passaggi di libeccio da sud-ovest oppure da W/NW, come avverrà nei prossimi giorni.

Si è cominciato già oggi, con i primi 15-20 cm nella zona del Monte Bianco ed un tocco di bianco fino a 7-800 m, in attesa di nuovi contributi fino a 20-30 cm tra domani, venerdì 10 novembre, e la prima parte di sabato. La giornata di sabato appunto vedrà un graduale ritorno del bel tempo anche sulle Alpi, ma sarà solo temporaneo:

Da domenica infatti entreremo nel vivo di questa fase caratterizzata dal flusso perturbato occidentale, che impatterà con tutta la sua furia sui bastioni alpini, scaricando a ripetizione ingenti quantità di neve in quota; come sempre le aree maggiormente colpite saranno quelle di confine, quindi Valle d’Aosta in pole position, specie tra Bianco, Rutor, San Bernardo in primis e fino a Cervino e Rosa. Qualche precipitazione, seppur minore, sarà osservata anche sull’alta Val Susa e sulla punta settentrionale del Piemonte.

Il primo fronte è atteso appunto domenica, con quota neve generalmente entro i 1500 m (a tratti minore, specie sulla Valle d’Aosta) ed accumuli fino a 50-60 cm sulle aree sopra menzionate; da lunedì i fronti continueranno ad insistere con nevicate copiose in quota e – secondo quanto segnalato dai modelli – nuove precipitazioni sono attese lunedì, martedì e mercoledì, probabilmente anche nei giorni seguenti. Insomma, entro il week-end del 18-19 a 2500 m sulla Valle d’Aosta di confine potrebbero tranquillamente cadere anche 100-150 cm di neve umida, ottima per creare un buon fondo, ma non solo sul confine in quanto anche altrove nevicherà seppur in maniera minore.

Avrete notato però che abbiamo più volte specificato la quota di 2500 m, per quale motivo? Ve lo spieghiamo subito: gli sfondamenti che osserveremo saranno inseriti in un contesto barico particolare, ovvero con un anticiclone in espansione da domenica verso nord e che interesserà soprattutto Cuneese e basso Torinese, mentre più ci sposteremo verso nord, meno l’aria calda riuscirà ad incunearsi. La fase più calda sembra essere prevista fra martedì e mercoledì prossimi, quando lo zero termico supererà anche i 3500 m dalla Val Susa verso sud: qualora i venti di caduta dovessero sfondare in pianura, complice la mitezza in quota le massime potrebbero anche raggiungere i 20°C!

Per ciò che riguarda invece Valle d’Aosta e nord Piemonte, sicuramente l’alito caldo sarà meno impetuoso, ma si farà comunque sentire, causando un graduale rialzo del limite neve durante la giornata di lunedì, ma soprattutto martedì e mercoledì: sarà questa la fase più critica, poichè il limite neve sicuramente risalirà ad almeno 2000 m, ma molto probabilmente tenderà a portarsi anche a quote superiori, a tratti fino a 2300-2500 m. Ecco perchè abbiamo specificato 2500 m come quota di riferimento per osservare i maggiori accumuli, perchè dai 2500 m a salire ragionevolmente sarà sempre neve, seppur più bagnata. Secondo le proiezioni serali da mercoledì prossimo, nella serata, dovrebbe cominciare l’afflusso di aria più fresca con ripristino di una quota neve più consona per il periodo nei giorni seguenti.

Per quanto riguarda le pianura invece non ci sarà storia: condizioni stabili e soleggiate, a tratti anche secche per i venti di caduta e dunque assenza di precipitazioni fino ad almeno il 20 del mese corrente… difficile ad oggi stabilire quando precipiterà in maniera significativa sulle montagne lontane dai confini e sulla pianura stessa.

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