TENDENZA 20 – 28 DICEMBRE 2023

Negli ultimi giorni in montagna le temperature hanno toccato valori incredibilmente miti per il periodo, specie ad alta quota: a Plateau Rosa (AO) a 3500 m è stata misurata una massima di +5.7°C, circa 14 gradi sopra media (la media a dicembre dovrebbe essere intorno ai -8°C), battendo a mani basse il precedente record di 2.4°C del dicembre 1993. Una follia climatica nel cuore dell’inverno, ormai sempre più frequente e che potrebbe ripetersi già nei prossimi giorni.

Da questa mattina, 20 dicembre, aria più fresca è affluita da nord, annunciata da un deciso aumento dei venti in quota, riportando le temperature finalmente nella norma per il periodo, ma sarà solo un calo temporaneo. Tra domani, giovedì 21 e le prime ore di sabato 23 dicembre, una nuova perturbazione da nord apporterà precipitazioni sui confini con nevicate abbondanti lungo tutto l’arco alpino settentrionale, dalla Valle d’Aosta fino all’Austria. Gli accumuli abbondanti riguarderanno però principalmente il versante estero e le uniche località a beneficiare di tale occasione perturbato saranno sempre le stesse, ovvero lungo la dorsale nord e ovest della Valle d’Aosta. A 2000 m sono attesi depositi fino a 50-60 cm tra Bianco, Rutor, fino a Cervino e Rosa: località come Cervinia, Courmayeur e La Thuile potrebbero vedere dunque nuovi significativi apporti nevosi dai 1500 m, che si aggiungeranno alla già abbondante neve caduta nelle settimane scorse. Pensate che a 2000 m si oscilla fra 70 e 120 cm di neve per via delle fasi di pioggia a tratti, che hanno comunque contribuito a creare un ottimo fondo, mentre a 2500 m il manto raggiunge i 200-250 cm di neve. Per ciò che riguarda il limite neve, dovrebbe calare dai 1600-1800 m della serata di giovedì fino ai 1000-1200 m della mattinata di venerdì.

Nulla di fatto invece per le altre zone, qualche cm possibile solo sulla punta nord del Piemonte e Alta Val Susa, mentre sulle pianure molto probabilmente sarà il foehn a farsi sentire con raffiche anche intense già dai giovedì sera nei fondovalle e venerdì un po’ ovunque. Cerchiamo di cogliere il lato positivo, perchè quanto meno tale vento contribuirà a ripulire l’aria dagli inquinanti accumulati durante la precedente fase di alta pressione.

Attenzione però, perchè anche la neve fresca a nord potrebbe avere le ore contate… se ricordate bene infatti, nello scorso articolo avevamo sottolineato un dettaglio fondamentale per comprendere l’evoluzione dei giorni successivi, ovvero la presenza di un vasto promontorio anticiclonico appena a ovest delle Alpi. Esso condizionerà il tempo dei prossimi giorni, poichè passata la perturbazione di venerdì, esso tenderà a muoversi verso, arrivando sulle nostre teste già da sabato.

La carta di seguito vi mostra l’andamento dello zero termico sul nord-ovest nella giornata di sabato e vi aiuta a capirà cosa avverrà più nel dettaglio:

Notate l’aria fredda appena oltralpe (anche in parte sulla Valle d’Aosta) rappresentata dai colori verdi/azzurro e corrispondenti ad uno zero termico sui 1000/1400 m, ma guardate che differenze invece sul Piemonte centro-meridionale! Notate colori tendenti fino a viola/fucsia sul cuneese, i quali indicano uno zero termico oltre i 3000 m, quindi aria molto più mite. In corrispondenza di questa situazione – che rappresenterebbe solo l’inizio della nuova fase mite natalizia – sono attesi anche venti di foehn, a tratti fino in pianura, con massime che potrebbero toccare senza problemi i 20°C a 1000 m tra Valli di Lanzo, Val Susa e Cuneese già sabato, molto probabilmente anche le aree di pianura (da valutare una residua inversione ancora presente) e collina potrebbero superare i 15°C, qualora tale vento dovesse riuscire ad infiltrarsi. Tra domenica e lunedì sarà addirittura peggio, con zero termico ovunque fra 3000 m a nord e 3500-3800 m a sud. Ci aspetta un Natale dunque davvero mite, specie in collina e in montagna, mentre un primo calo termico potrebbe concretizzarsi dal 26, anche se molto probabilmente temporaneo.

Fino ad almeno il 28/30 dicembre potremmo assistere al ripetersi di questo schema da NW con perturbazioni, nel complesso blande, alternate a fasi miti in quota, le quali saranno più miti andando verso sud e verso le Alpi cuneesi, per la maggior facilità dell’aria calda a risalire verso nord. Verso Capodanno le temperature potrebbero gradualmente rientrare nelle medie, ma siamo cauti, è tutto ancora molto molto incerto.

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