E’ ormai un mese che la neve latita sulle nostre montagne, ma finalmente siamo qui ad annunciarvi un grande ritorno. La nuova e ultima settimana di gennaio si aprirà con un copione diverso dal solito, grazie all’abbassamento di latitudine del flusso perturbato di origine atlantica, esattamente come successo prima di Natale. La Vallèè è una regione dal clima estremamente particolare e beneficia di nevicate tramite configurazioni che per altre zone sarebbero per lo più sterili. Oltre alle grandi sciroccate infatti, la neve può arrivare anche da nord, grazie al classico fenomeno dello sfondamento: la perturbazione scarica l’umidità sui baluardi alpini di confine (Valle d’Aosta per l’appunto), mentre sul versante sud alpino si viene a creare il classico vento di caduta, il fohen.
Tutta la prossima settimana vedrà una parentesi perturbata caratterizzata proprio dalle correnti nord-atlantiche, che si manifesteranno tramite diversi fronti perturbati. Il più intenso giungerà proprio dalla serata di domani, lunedì 27 gennaio, manifestando il clou tra martedì e mercoledì:
Probabilmente assisteremo a due distinti passaggi perturbati, uno martedì e l’altro mercoledì, che regaleranno una boccata di ossigeno alle nostre montagne. La perturbazione sarà piuttosto intensa e sarà in grado di scaricare quantitativi di neve non banali, anche grazie alla quota neve intorno ai 1000 m: localmente calerà fin verso i 7-800 m, soprattutto nella notte tra domani e martedì, favorita dall’elevata intensità precipitativa. Come succede in questi casi i settori maggiormente interessati saranno quelli occidentali e settentrionali: Valgrisenche, Valdigne, Valli del San Bernardo, Valpelline e Valtournenche settentrionale le zone maggiormente colpite. Sulla Vallèè occidentale oltre i 2000 m potrebbero cadere anche 100-150 mm di precipitazione, con accumuli superiori al metro, come riportato dal seguente modello, che presenta un eccellente risoluzione per la nostra valle:
Località come Cervinia, Rhemes, Ollomont potrebbero registrare almeno 50-60 cm di neve, con valori decrescenti verso i settori sud-orientali della regione (una ventina anche in media Val d’Ayas e Gressoney). Dalla carta soprastante potete apprezzare il clou fra Valgrisenche, La Thuile e zona del Monte Bianco, oltre al secondo picco atteso sulla dorsale settentrionale; attenzione inoltre anche al forte vento insieme al quale avverrà la nevicata, che potrebbe creare gonfie pericolose. Non è finita qui perchè altri fronti sono attesi nella seconda metà della settimana: giovedì sarà una giornata di transizione, con un avvio sereno, ma già dalla serata nuove nevicate si affacceranno da ovest, per un nuovo fronte atteso venerdì. Un altro fronte potrebbe giungere nel week-end, ma è necessario procedere con cautela: mancano ancora parecchi giorni e l’errore previsionale è elevato. Sembra assai probabile che la quota neve possa subire un graduale rialzo da giovedì, fino a valori intorno a 1800-2000 m nel possibile fronte del week-end, a causa delle correnti via via più miti.
Attenzione tuttavia che a cavallo di febbraio sembra essere prevista una nuova rimonta piuttosto calda dell’alta pressione, con temperature ovunque in crescita e zero termico diurno superiore ai 3000 m: rischio valanghe dunque molto elevato, considerando la neve che cadrà nei giorni precedenti almeno a 4/5! Consultare sempre i bollettini emessi dal centro funzionale della regione.
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