Premessa: sempre più spesso le richieste delle previsioni del tempo superano la distanza temporale dei 2-3 giorni, spingendosi anche oltre la settimana. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica dedicata alle previsioni del medio/lungo termine. Di fondamentale importanza è ricordare che, trattandosi di previsioni e analisi a 7-10 e oltre giorni di distanza, la possibilità di commettere errori non è assolutamente trascurabile! Vi invitiamo a dare dunque il giusto peso a quanto troverete scritto, senza elevare a verità assoluta le nostre parole. Da parte nostra non vuole esserci alcuna presunzione, bensì la sola voglia di imparare e fornire sempre quel qualcosa in più, che possa aiutare chi ha pianificato una gita in montagna o al mare e anche coloro che in base al tempo decidono la propria giornata lavorativa, legata ad esempio all’agricoltura. Cercheremo dunque di individuare una possibile linea di tendenza per i giorni futuri, commentando le corse dei principali modelli matematici; gli articoli saranno pubblicati con cadenza regolare, indicativamente ogni mercoledì e domenica, in essi troverete informazioni generali, mentre per quelle specifiche (possibilità di piogge, temporali, nevicate, copertura nuvolosa e temperature) rimangono sempre online le nostre previsioni aggiornate quotidianamente, che trovate qui: LINK.

 

TENDENZA 23 DICEMBRE 2021 – 3 GENNAIO 2022

Questa sera apriamo l’articolo a medio termine con un titolo volutamente provocatorio, ma analizziamo nel dettaglio e dal punto di vista scientifico la tendenza meteo dei prossimi giorni e cosa potrebbe accadere per fine anno.

La situazione sui nostri monti è tragica: a nevicate veramente ridotte al lumicino sono seguite temperature da maggio inoltrato per una settimana, che hanno causato la totale fusione del manto precedentemente accumulato. Su molte aree si registra una situazione talmente negativa, che solo l’inverno 2015 seppe fare di peggio: allora non cadde un fiocco fino a gennaio su tutte le Alpi, con montagne brulle e strisce di neve sparata a ricordarci i tristi inverni di fine anni 80 e 90.

Quello che è ancora più incredibile, è che tra il 26 e il 30 dicembre prossimi, i modelli mostrano scenari barici tali per cui qualche nevicata potrebbe arrivare sulle nostre montagne: scendendo però nel dettaglio, sembra sempre più probabile che ci verremo a trovare in balia di minimi in scorrimento a nord delle Alpi con velocità elevate, correnti blande e saccature assai poco incisive, tanto che anche questa volta le montagne potranno ricevere nevicate davvero risicate. Questa sera il modello inglese ECMWF mostra scenari da accumuli praticamente nulli: a nostro parere almeno un passaggio perturbato potrebbe essere probabile, con quota neve comunque alta se consideriamo il periodo in cui ci troviamo (non vogliamo essere maggiormente precisi su quali zone riceveranno i maggiori quantitativi, in quanto i modelli sono nel pallone totale; attualmente vi sono le stesse possibilità che il peggioramento giunga da nord, premiando i confini, o che arrivi da sud).

Anche se arrivasse la neve, il problema sarà nei giorni fra 30 dicembre e 2 gennaio 2022, proprio a cavallo delle due annate:

Capite bene che con una carta del genere non possiamo che alzare le mani: una profonda e robusta rimonta dell’anticiclone africano interesserebbe tutto il nord-Italia, con valori molto sopra media e assenza di rigelo sui monti fino a quote elevate, anche oltre i 3000 m sul cuneese, mentre lo zero termico diurno si alzerà facilmente oltre i 3500 m. Per le pianure invece dominerà ancora una volta l’inversione termica, ma attenzione perchè si potranno attivare anche correnti favoniche con valori anche fino a 20-25°C sui settori pedemontani (ATTENZIONE: questa appena descritta non è la previsione definitiva per fine anno, si tratta della descrizione di ciò che potrebbe accadere se la carta sopra si realizzasse effettivamente).

Analizzando i modelli come potrebbe effettivamente andare? A nostro parere, dopo qualche nevicate tra i giorni 26 e 29 dicembre sulle Alpi (analizzando gli scenari probabilistici dei modelli sembrerebbero esserci più possibilità di coinvolgimento da nord con sfondamenti), seguirà un periodo più caldo e mite intorno a fine anno, con valori sopra media a tutte le quote, accompagnati da nuove nevicate sui settori di confine. Questa è la nostra tendenza, ricordatevi che le variabili in gioco sono ancora molte e potrebbero esserci ancora pesanti modifiche nei prossimi giorni. Prossimi aggiornamento previsto domenica 26 dicembre, non perdetevelo!

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