A seguito della prima intensa ondata di caldo estiva in Piemonte, si apre una fase più instabile grazie alla discesa sul Nord-Italia di correnti atlantiche più fresche ed instabili. L’elevata energia presente in Pianura Padana a seguito di giornate roventi caratterizzate da elevati tassi d’umidità (temperature massime di 35-38°C con il 45-50%) è il combustibile che permette l’attivazione di violenti ed estesi sistemi temporaleschi tra Astigiano ed Alessandrino in due occasioni distinte tra l’1 ed il 2 agosto.

 

PREMESSA: downburst, tornado, tromba d’aria… quanta confusione! Chiariamo una volta per tutte il significato di questi termini

Prima di procedere all’analisi degli eventi ci teniamo fare un’importante premessa per chiarire alcuni punti: in questo articolo verrà fatta più volte menzione del termine “downburst”. Nelle righe seguenti daremo una spiegazione del fenomeno sottolineando la differenza rispetto ad un tornado o una tromba d’aria.

Partiamo dal presupposto che TORNADO e TROMBA D’ARIA sono due termini SINONIMI tra loro: il secondo altro non è che la traduzione italiana del primo. Questi termini in meteorologia NON sono sinonimo di forte vento, ma stanno ad indicare un FENOMENO VORTICOSO che si identifica tramite la caratteristica NUBE AD IMBUTO che dalla base del temporale si protende verso il suolo toccando terra. In questo caso la direzione del vento è CIRCOLARE.

Il termine DOWNBURST letteralmente in italiano si traduce come “scoppio verso il basso” e sta ad indicare le forti raffiche discendenti dal temporale che, una volta giunte a terra, si PROPAGANO IN MANIERA LINEARE parallelamente al suolo. La differenza rispetto ad una tromba d’aria o tornado sta nella direzione del vento: in una tromba d’aria assume un moto circolare, nel downburst lineare appunto. Un downburst molto forte è in grado di raggiungere anche velocità di 200 km/h e potenzialmente può arrecare danni maggiori rispetto ad un tornado, perché è in grado di interessare un’area vasta decine di chilometri quadrati al di sotto di un temporale. Il cono di una tromba d’aria è decisamente più ristretto e perciò interesserà un’area molto più localizzata, anche se in alcuni casi può raggiungere velocità ben superiori (fino a 400-500 km/h).

 

1 agosto 2020: quasi 40°C sull’Alessandrino, in serata violenti temporali e downburst con danni su nord-est Astigiano e ad Alessandria

E’ la giornata più calda dell’anno: al nostro osservatorio di Asti misuriamo una temperatura massima di 37.2°C con un’umidità relativa al 45%, l’indice di calore tocca i 44.5°C (elevato disagio fisico per il corpo umano) ed il punto di rugiada i 24.5°C. Nell’Alessandrino, tra Tortonese e Valle Scrivia, complice un locale lieve effetto favonico la temperatura reale sfiora i 40 gradi: 39.3°C rilevati una stazione Arpa a Sardigliano. Con l’avvento della serata si forma un primo temporale sulla pianura cuneese che transita sul Roero, dopo aver perso di intensità si rigenera sull’Astigiano Occidentale: questa cella temporalesca contribuirà alla formazione di nuovi nuclei sul Casalese che nelle ore successive si organizzeranno in un esteso sistema di multicelle il quale andrà poi ad interessare gran parte della provincia di Alessandria.

Viene segnalata grandine sul Nord Astigiano, ma è il forte vento a causare i danni maggiori. Particolarmente colpita l’area tra Moncalvo e Grana dove raffiche prossime probabilmente ai 100 km/h hanno causato la caduta di tegole e lamiere dai tetti e di alcuni alberi, con interruzione per ore delle linee elettriche in zona. In zona a Serralunga di Crea (AL, Val Cerrina) una stazione meteorologica dell’Arpa Piemonte ha rilevato una velocità del vento di 90.8 km/h che spiega i danni registrati in loco. Ma raggiunta Alessandria il temporale è ancora più violento: tutta la città viene spazzata da un forte downburst che tocca una velocità di 106.2 km/h in località Lobbi e causa danni estesi in tutto il centro urbano con numerosi alberi divelti e tetti scoperchiati.

Danni tra Moncalvo e Calliano (AT) per alberi caduti e piantagioni di mais completamente abbattute: qui le raffiche di vento erano prossime ai 100 km/h.

Gravi danni lungo i filari di alcune vigne a Grana (AT), completamente piegati dalla forza del vento.

Capannoni e tetti scoperchiati a Tonco (a sinistra) e a Moncalvo (a destra).

Ora un serie di foto e video dei danni estesi che si sono avuti ad Alessandria: qui il vento con velocità superiori ai 100 km/h ha interessato tutta la città scoperchiando un elevato numero di case e causando la caduta di alberi, molti dei quali hanno distrutto le automobili parcheggiate al di sotto. Fortunatamente non si contano feriti.

 

2 agosto 2020: due supercelle grandinigene sull’Astigiano, nubifragio e downburst ad Asti; allagamenti ad Alessandria

La sera successiva gli indici temporaleschi sono nuovamente favorevoli alla formazione di violenti temporali. Intorno alle 18.30 si formano due nuclei distinti sull’Astigiano: i due temporali evolvono rapidamente a supercella e producono grandine di medie dimensioni (2-3 cm) tra Valle Belbo e Val Tiglione (interessati i comuni Coazzolo, San Marzano Oliveto, Agliano Terme, Castiglione Tinella) ed in Val Rilate (Montechiaro d’Asti e Serravalle d’Asti). Per chi volesse approfondire il significato di “supercella” consigliamo di CLICCARE QUI per leggere questo nostro articolo in cui abbiamo spiegato bene di cosa si tratta e qual è la differenza rispetto ad un normale temporale.

Davvero fotogenico l’arrivo sulla città di Asti della supercella nata sull’Astigiano Occidentale: la struttura si è presentata con un’imponente shelf cloud (nube a mensola in italiano) che ha preceduto l’arrivo dei forti rovesci misti a grandine che hanno interessato il capoluogo. Ad Asti maggiormente colpiti sono stati i quartieri centro-settentrionali: la stazione Arpa all’Istituto Penna in zona nord ha misurato 61.4 mm di pioggia (di cui 58.4 mm caduti in 1 ora) ed una velocità del vento di 91.8 km/h. In entrambi i casi si tratta del secondo valore più elevato (dal 2005, quando la centralina è entrata in funzione) dopo i 60.2 mm/1 h e i 102.2 km/h raggiunti in occasione del temporale del 21 giugno 2012 (CLICCA QUI per il resoconto di quell’evento). Tuttavia i danni registrati in città sono stati decisamente inferiori a quell’evento e ad altri temporali avvenuti negli ultimi anni (vedi 21 luglio 2018, CLICCA QUI per il resoconto di quell’evento).

Le velocità del vento maggiori rilevate dalla stazione meteorologica dell’ARPA Piemonte all’Istituto Penna (zona nord di Asti) dal 2005 ad oggi: come si può notare i 91.8 km/h si collocano al 2° posto dopo l’evento del 21/6/2012. 

Di seguito qualche istante durante il downburst in città ripreso presso il nostro osservatorio in zona Don Bosco:

A causa delle forti piogge esonda il Rio Valmanera a pochi chilometri da Asti (video di Antonino Gambino):

La spettacolare struttura della supercella nata sull’Astigiano Occidentale vista da Asti: ben apprezzabile il mesociclone e la wall cloud con annessa tail cloud che si protende verso il suolo, sulla destra l’area dei rovesci. 

Panoramica dalla collina di Viatosto (Asti) sulla spettacolare shelf cloud che si è formata alla base del temporale e precede l’arrivo di pioggia e grandine (foto Luca Leucci).

Il forte vento è causa della caduta di un platano in centro città ad Asti davanti all’Hotel Lys: rimangono danneggiati un furgone e un automobile.

La grandine di 2/3 cm prodotta dalla seconda supercella che si è sviluppata tra Valle Belbo e Val Tiglione: a destra da Castiglione Tinella (Simone Cerruti), a sinistra da Coazzolo (Serena, gruppo Telegram). 

La struttura della supercella della Valle Belbo vista dalle colline di Canelli (Matteo Danova).

In serata un nuovo nubifragio interessa la città di Alessandria: a differenza della sera precedente a causare danni non è più il vento ma la precipitazione di 65 mm caduta in un’ora responsabile di vasti allagamenti.

 

Paolo Faggella & Luca Leucci

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