Un peggioramento di stampo autunno/primaverile all’improvviso si fa spazio all’interno di un’estate 2019 molto calda e secca fino a questo momento. Responsabile del break estivo è una goccia fredda in quota (temperatura di -18°C a 500 hPa) che irrompe nel Mediterraneo scendendo ad ovest delle Alpi in corrispondenza della Valle del Rodano. La contemporanea formazione di un minimo di bassa pressione sul Mar Ligure in spostamento verso il Tirreno, permette l’attivazione di intense correnti umide ed instabili da sud che sono causa di precipitazioni molto intense e localmente eccezionali per il mese di luglio per quantità e concentrazione in breve tempo (in particolare sul Basso Piemonte cadono fino a 150 mm, di cui 100 mm in appena 12 ore). L’afflusso di aria fredda è notevole per il mese (temperatura di 8°C a 850 hPa, circa 1500 m, in libera atmosfera), tale per cui torna a nevicare fino a quote intorno ai 2200/2400 m sulle Alpi.
Animazione delle carte dei geopotenziali a 500 hPa e della pressione al suolo tra il 14 ed il 15 luglio 2019.
DATI PLUVIOMETRICI E CONSIDERAZIONI SULL’EVENTO
I primi temporali si attivano nella serata del 14 luglio e a carattere sparso vanno ad interessare in prevalenza il Basso Piemonte insistendo in particolare tra Acqui ed Ovada. Una stazione meteorologica a Cremolino (AL) nei pressi di Ovada registra un picco di 47,4 mm in un’ora. Durante la notte le piogge si vanno gradualmente a sostituire ai temporali e divengono via via più diffuse; il picco si raggiunge in mattinata con precipitazioni a carattere di rovescio moderate a tratti forti quasi ovunque sul Piemonte, accompagnate da una vivace ventilazione da nord-est con raffiche che toccano una velocità di 65,2 km/h a Montaldo Scarampi. I fenomeni si vanno poi ad esaurire ovunque entro il tardo pomeriggio. Gli accumuli maggiori si concentrano sulle Alpi Liguri e tra Langhe ed Alto Monferrato Alessandrino: in queste zone in meno di 24 ore cadono fino a 150 mm di pioggia, di cui 100 mm in sole 12 ore. Per i settori pianeggianti e collinari si tratta di dati per lo più inediti in 24 ore nel mese di luglio nella storia climatologica locale e tra i più elevati in assoluto negli ultimi 30 anni. A Treiso, nelle Langhe Albesi, una centralina ARPA misura 127,8 mm/24 ore e 101 mm/12 ore: dal 1989 ad oggi sono i valori pluviometrici in 24 e 12 ore più elevati in assoluto dopo quelli misurati durante l’alluvione del novembre 1994 (233,6 mm in 24 ore il 5-6/11/1994 e 175,1 mm in 12 ore il 5/11/1994). Anche a Montechiaro d’Asti (AT) il valore di 82,8 mm in 12 ore è il secondo più elevato in assoluto dal 1989 ad oggi (dopo gli 86,9 mm del 30/9/2000).
Ecco gli accumuli pluviometrici più alti (>120 mm) tra Monferrato, Langhe e Roero misurati da stazioni meteorologiche afferenti a diverse reti:
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- Bistagno (AL; rete Agrometeo): 52,6 + 98,2 → 150,8 mm
- Santo Stefano Belbo, loc. Valdivilla (CN; rete Pessl Instruments): 18,2 + 131,8 → 150 mm
- Neive (CN; rete Agrometeo): 33,6 + 115,2 → 148,8 mm
- Costigliole d’Asti (AT; rete Agrometeo): 36,6 + 105,6 → 142,2 mm
- Barbaresco (CN; rete Agrometeo): 28,6 + 111 → 139,6 mm
- Treiso (CN; rete Pessl Instruments): 23 + 113,8 → 136,8 mm
- Barbaresco (CN; rete Agrometeo): 30,8 + 103,2 → 134 mm
- Acqui Terme (AL; rete CML): 132 mm
- Piobesi (CN; rete Agrometeo): 27 + 101,6 → 128,6 mm
- Canelli (AT; rete Agrometeo): 17 + 110 → 127 mm
- Alba (CN; rete Agrometeo): 25,2 + 101,4 → 126,6 mm
- Cremolino (AL; rete Agrometeo): 63,6 + 62,4 → 126 mm
- Loazzolo (AT; rete Agrometeo): 17,6 + 107,6 → 125,2 mm
- Castagnole Lanze (AT; rete Agrometeo): 28,8 + 95 → 123,8 mm
- Melazzo (AL; rete Agrometeo): 25,4 + 97,2 → 122,6 mm
La quantità di pioggia è eccezionale anche a Torino, ecco cosa scrive la Società Meteorologica Italiana in merito:
Nella serie pluviometrica di Torino-centro, dal 1802, nel mese di luglio non era mai piovuto così tanto (123 mm) in un intervallo qualunque di 24 ore, inoltre i 104 mm caduti in 12 ore si collocano al secondo posto per tutti i mesi dell’anno dopo il caso da 110 mm del 22 agosto 1959 (serie dati orari dal 1928). Tuttavia il primato giornaliero per il mese (121,8 mm il 26 luglio 1834) è rimasto imbattuto poiché l’evento si è suddiviso in due giorni consecutivi (39,4 mm la sera del 14 e 83,6 mm il 15 luglio).
Cartina della distribuzione degli accumuli pluviometrici sul Piemonte tra il 14 ed il 15 luglio: le zone di colore viola indicano valori superiori ai 100 mm e sono collocate sull’area urbana di Torino, nel Pinerolese, tra Langhe ed Alto Monferrato e sulle Alpi Liguri. I picchi più elevati (140/150 mm) si toccano sulle aree collinari tra Cuneese, Astigiano ed Alessandrino.
Anche le temperature meritano una menzione in quanto davvero degne di nota per il periodo: in pieno pomeriggio, tra le ore 12 e le 15, in vaste zone di pianura tra Torinese, Cuneese ed Astigiano pioveva con temperature comprese tra 13 e 15°C. Si tratta di valori inferiori alla media delle massime di luglio di 14/16°C. Tuttavia nel tardo pomeriggio parziali schiarite hanno fatto risalire le temperature intorno ai 20°C. Sulle Langhe, laddove la nuvolosità è stata più persistente anche verso il tramonto, le temperature sono rimaste inferiori ai 15°C così che i valori massimi misurati fossero tra i più bassi misurati a luglio negli ultimi trent’anni.
Le temperature massime più basse a luglio dal 1989 ad oggi a Serole Bric Puschera (AT, 765 m) nell’Alta Langa Astigiana: il valore di 14,3°C risulta il terzo più basso negli ultimi trent’anni ad appena 0,5°C dal record del 4/7/1989.
EFFETTI SUL TERRITORIO
Nonostante gli accumuli pluviometrici abbondanti e concentrati in un breve arco di tempo non si creano particolari danni o disagi fatta eccezione per una frana nel comune di Acqui Terme lungo una strada in regione Angogna, proprio in una delle zone maggiormente colpite dai rovesci e temporali: una stazione meteorologica della rete CML poco distante misurerà un totale di 132 mm a fine evento.
Frana in regione Angogna nel comune di Acqui Terme (foto: Protezione Civile Alessandria).
Si registrano piene lungo alcuni corsi d’acqua afferenti alla rete idrografica minore: è il caso del Borbore e del Belbo, in ogni caso i livelli raggiunti rimangono ampiamente al di sotto della soglia di guardia.
Livello idrometrico del torrente Belbo a Santo Stefano (CN): viene toccata un’altezza di circa 2 metri che risulta inferiore di 0,8 m rispetto alla soglia di guardia.
Livello idrometrico del torrente Borbore a San Damiano d’Asti (AT): le acque crescono a 2,07 m, non lontane dalla soglia di guardia (2,6 m).
NEVICATE SULLE ALPI DAI 2000 M
L’intenso afflusso di aria fredda ha reso possibile il ritorno della neve a quote intorno ai 2200/2400 m sulle Alpi di Nord-Ovest con qualche fiocco che si è spinto fin verso i 2000 m come a Sestriere (TO). La neve a luglio per quanto possa essere scenica non è così rara a queste quote. Tra i dati dei nivometri automatici ARPA Piemonte spiccano i 25 cm caduti al Colle dell’Agnello (CN, 2685 m) e 12 cm al Rifugio Gastaldi (TO, 2659 m). Di seguito alcuni degli scatti più belli ripresi ad alta quota durante o dopo la nevicata.
Nevicata in atto il mattino del 15 luglio a Chamois, Colle Fontana Fredda (AO, 2472 m) in Alta Valtournanche.
La nevicata è stata abbondante oltre i 3000 m: qui ci troviamo sul versante svizzero del Cervino al Rifugio Honi Hutte (3260 m) con circa 40 cm di neve fresca.
Giochi con la neve al Rifugio Quintino Sella sul Monviso a 2640 m di quota sfruttando circa 10 cm di neve caduti.
Il tramonto dal Colle dell’Agnello (CN, 2744 m): qui il nivometro automatico dell’ARPA Piemonte ha misurato 25 cm di neve fresca (foto: Giuliano Biga).
Il tramonto a Sestriere (TO, 2000 m) con le cime imbiancate da circa 2400/2500 m: i fiocchi sono scesi fino in paese al mattino ma senza attecchire al suolo (fonte: fotograficasestriere.com).
Contrasti al tramonto sulle montagne intorno a Sestriere (TO) (fonte: fotograficasestriere.com).
La vetta del Monte Sises (2658 m) nel comune di Sestriere imbiancata la sera del 15 luglio (fonte: fotograficasestriere.com).
Paolo Faggella & Luca Leucci
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