Caratteristica di quest’inverno anomalo sono state le numerose fioriture precoci, localmente incominciate già a fine gennaio sulle nostre colline: qui viene ripreso un mandorlo in fiore il 4 febbraio sulle colline di Bubbio, nella Val Bormida Astigiana.  D’altra parte il mese di febbraio è stato talmente mite da essere caldo tanto quanto marzo sulle Langhe: possiamo perciò affermare che la primavera (meteorologica) quest’anno sia giunta con un mese di anticipo. Si ringrazia Barbara Chiriotti per lo scatto.

L’inverno meteorologico 2019/20 appena concluso è stato il più mite mai registrato dall’avvento delle misure strumentali di temperatura su gran parte del Nord-Ovest italiano. Nella serie ultrasecolare di Torino – storico dati dal 1753 – il trimestre invernale (dicembre-gennaio-febbraio) è terminato con una temperatura media di 7.2°C ed un’anomalia positiva di +2.7°C rispetto al valore medio atteso nel trentennio di riferimento 1981-2010. E’ stato superato di 0.2°C il precedente record di inverno più mite che apparteneva alla stagione 2006/07. Nel grafico soprastante, elaborato dalla Società Meteorologica Italiana (Nimbus – SMI), possiamo apprezzare l’andamento delle temperature medie invernali misurate nel capoluogo sabaudo negli ultimi 267 anni, dal 1754 ad oggi: è evidente la tendenza all’aumento termico, più marcata e costante a partire dagli anni ’80.

 

Anche tra Langhe, Roero e Monferrato l’inverno è stato straordinariamente mite: molti sono stati i nuovi record di caldo stabiliti a livello giornaliero, mensile e stagionale.  Analizzando i dati e le più brevi serie storiche dell’ARPA Piemonte possiamo confrontare l’ultima stagione invernale con una serie di dati di 30 anni, sufficientemente lunga da poter essere considerata un periodo climatico. 

Andamento della TEMPERATURA MEDIA GIORNALIERA (linea arancione) a Montechiaro d’Asti (AT – Monferrato di pianura, 200 m) nell’inverno 2019/20 a confronto con la media 1991-2020 (linea blu) e gli estremi dal 1990 al 2019 (T med. giornaliera max = linea tratteggiata viola, T med. giornaliera min = linea tratteggiata nera). In questo grafico si può notare come per gran parte del trimestre inverale la temperatura sia rimasta al di sopra della media, fatta eccezione per brevi periodi di pochi giorni. Quando la linea arancione supera quella tratteggiata in viola significa che la temperatura ha oltrepassato i primati di caldo stabiliti nei precedenti 30 anni: in particolare quest’inverno sono stati stabiliti 13 nuovi record giornalieri di caldo (dal 17 al 23 dicembre e poi l’1, il 2, il 3, l’11, il 12 ed il 24 febbraio). Durante l’episodio di foehn dell’11 febbraio si è misurato un picco di 14.9°C: la temperatura è la più mite dell’intera stagione risultando superiore di 11.9°C alla media e rappresenta inoltre il 2° valore giornaliero più elevato a livello invernale dell’intera serie dopo i 17.3°C del 28/2/1990 (N.B.: si tratta sempre di temperatura giornaliera MEDIA e non massima).

 

  • Inverno 2019/20 sul MONFERRATO: anomalie di 2°C in pianura e 3°C in collina

Le anomalie maggiori si riscontrano in collina: a Montaldo Scarampi (AT – 295 m) l’inverno fa registrare una temperatura media di 6.3°C superando di ben 0.7°C il precedente record di 5.6°C del 2006/07. L’anomalia positiva è di +2.7°C rispetto alla media del recente trentennio 1991-2020 (3.6°C), valore già di per sè alto perchè influenzato dal recente riscaldamento delle temperature. 

Andamento delle temperature medie invernali a Montaldo Scarampi sulle colline del Monferrato Astigiano a 295 m di quota tra l’inverno 1990/91 e 2019/20: evidente la tendenza al rialzo termico negli ultimi 30 anni (linea rossa).

In pianura, grazie alle costanti inversioni termiche che hanno garantito frequenti gelate notturne, le anomalie sono state più ridotte: +2.1°C a Montechiaro d’Asti (AT – 200 m) rispetto alla media 1991-2020. Anche qui si tratta dell’inverno più mite di sempre, superato di 0.1°C il precedente record di 4.0°C del 2006/07.

Andamento delle temperature medie invernali dalla stagione 1990/91 ad oggi a Montechiaro d’Asti, stazione situata sul fondovalle della Val Rilate a 200 m di quota tra le colline del Monferrato Astigiano: anche qui, come in collina, è evidente la tendenza all’aumento delle temperature. Notevole come la temperatura media degli ultimi sette inverni abbia sempre oltrepassato la media 1991-2020: l’ultima stagione “più fredda” del normale è stata il 2012/13 con 1.3°C.

 

  • Inverno 2019/20 sulle LANGHE: anomalie di oltre 3°C in collina

Le anomalie maggiori si riscontrano sulle Langhe Cuneesi: a Somano (626 m) la temperatura media invernale è di 6.2°C. L’anomalia positiva qui raggiunge l’incredibile valore di +3.3°C rispetto alla media del periodo 1991-2020. Il precedente record di 5.2°C dell’inverno 2006/07 viene superato di 1°C. 

Andamento delle temperature medie invernali a Somano (CN – Langhe, 626 m) dalla stagione 1990/91 ad oggi.

 

  • Inverno 2019/20 in Piemonte: anche a livello regionale è stato il più caldo

Secondo i dati dell’ARPA Piemonte a livello regionale l’inverno 2019/20 supera di appena 0.01°C il precedente primato del 2006/07: 4.05°C contro 4.04°C. L’anomalia positiva rispetto alla media 1991-2020 è marcata: +2.34°C.

Andamento delle temperature medie invernali in Piemonte dalla stagione 1957/58 ad oggi: negli ultimi 63 anni la tendenza all’aumento termico nel trimestre invernale a livello regionale è di +2.5°C.

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Vai alla barra degli strumenti