Il mese di maggio 2018 è stato caratterizzato da frequenti piogge per lo più a carattere temporalesco sull’Astigiano in particolare, ma in generale anche su tutto sul Nord-Ovest italiano. Le cause di queste condizioni di spiccata instabilità, quasi costanti per tutto il corso del mese, sono da ricercarsi in un’area depressionaria persistente sul Mediterraneo occidentale in grado di convogliare a più riprese flussi di aria umida ed instabile sulle nostre regioni settentrionali. La depressione è stata in grado di bloccare la risalita dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Europa centro-meridionale (su questi settori non si è pressochè mai visto durante il mese). L’alta pressione si è così estesa sull’Europa centro-settentrionale portando lunghi periodi stabili e secchi caratterizzati da temperature record per il mese tra 28 e 32°C su Danimarca, Germania, Svezia e Norvegia.
Maggio 2018 in Europa
Immagine 1: carta di anomalia di geopotenziale alla quota di 500 hPa (circa 5500 m in libera atmosfera) rispetto alla media 1981-2010 nel mese di maggio 2018 in Europa. Si può notare una forte anomalia positiva incentrata sulla Scandinavia segno di forti anticicloni persistenti (tempo stabile), mentre tra il Mediterraneo sud-occidentale e l’Africa nord-occidentale è presente un’anomalia negativa segno di depressioni persistenti (tempo instabile). (Fonte: NOAA).
Immagine 2: carta delle anomalie di temperatura al suolo rispetto alla media 1981-2010 nel maggio 2018 in Europa. Le anomalie positive più marcate si misurano tra Scandinavia, Danimarca e Lituania, mentre le temperature sono lievemente sotto la media solamente in Spagna meridionale. (Fonte: NOAA).
Maggio 2018 in Piemonte
L’anomalia precipitativa positiva è stata importante su tutto il Piemonte e secondo l’ARPA Piemonte si tratta del 7° mese di maggio più piovoso sulla regione dal 1958. Lo capiamo meglio dalla carta sottostante che mostra il surplus pluviometrico (in millimetri) rispetto alla media 1971-2000: eccezionale su tutta l’area pedemontana ed alpina tra Torinese e Cuneese, con una punta di 250 mm oltre la norma sulle Alpi Marittime. Fino a 100 mm in più tra nord-ovest Astigiano e Collina di Torino, ma in realtà grazie ai dati delle stazioni meteorologiche di altre reti possiamo affermare che il valore aumenta a 150/200 mm tra Piovà Massaia e Cocconato, zona che non è coperta da centraline ARPA. Solo nell’Alto Novarese si riscontra un lieve sottomedia.
Immagine 3: anomalie pluviometriche (in millimetri) sul Piemonte rispetto alla media 1971-2000. (Elaborazione ARPA Piemonte).
Immagine 4: il grafico mostra dove si è posizionato il maggio 2018 (linea blu) a livello pluviometrico rispetto agli altri anni dal 1958 ad oggi. Il minimo di 35,8 mm viene misurato nel 1979, il massimo nel 1984 con 302,5 mm. Il 2018 con 213,8 mm mediamente caduti sul territorio regionale è il 7° più piovoso in 61 anni rispetto ad una media di 131 mm (linea gialla tratteggiata). (Elaborazione ARPA Piemonte).
Maggio 2018 a Torino
Andando ad analizzare l’andamento pluviometrico del mese in Piemonte ciò che appare eccezionale non è tanto l’abbondanza delle piogge quanto più la frequenza con la quale si sono presentate, che in alcuni casi non ha precedenti per il mese di maggio. A Torino si contano 22 giorni di pioggia: secondo le norme WMO (World Meteorological Organization) vengono definiti tali i giorni con una quantità d’acqua misurata pari o superiore ad 1 mm. Si tratta di un valore record per il mese di maggio, il precedente era di 21 giorni avuto in due occasioni: nel 1810 e nel 1859. Prima del maggio 2018 si posiziona solo l’aprile 1918 con 23 giorni piovosi. Nonostante questo primato, la quantità d’acqua caduta in centro città non è affatto eccezionale. Il valore di 179,4 mm misurato dalla stazione ARPA Piemonte ai Giardini Reali, presa come riferimento per continuare la serie pluviometrica storica del capoluogo sabaudo (che ha inizio nel 1803), non è molto superiore alla media 1961-90 di 114 mm. Tuttavia spostandosi nei quartieri occidentali e meridionali della città si raggiungono e superano i 200 mm, così come sulla Collina di Torino.
Immagine 5: andamento delle precipitazioni nel mese di maggio a Torino dal 1803 ad oggi. Il mese più piovoso è nel 1810 con 564,1 mm (rappresenta anche il valore mensile più elevato in assoluto), invece solo 3,6 mm caddero durante il meno piovoso nel 1955. (Fonte dei dati: Società Meteorologica Italiana, elaborazione grafica: Pagina Facebook Sottovento).
Maggio 2018 nell’Astigiano
Nell’Astigiano le piogge sono state ugualmente frequenti al capoluogo sabaudo. In provincia si va dai 12 ai 22 giorni di pioggia a seconda delle zone. Il centro-sud provincia è stata l’area che ha visto precipitazioni meno frequenti (generalmente 12/15 giorni con almeno 1 mm), mentre spostandosi a nord-ovest si raggiungono 19/22 giorni in diverse località. Il primato di 22 giorni piovosi è stato registrato ad Albugnano in località Vezzolano dalla centralina automatica della Rete Agrometeorologica (RAM). Tuttavia in altre 5 giornate le precipitazioni misurate sono state inferiori al millimetro: ciò significa che ben 27 sono risultati i giorni con almeno 0,2 mm misurati dal pluviometro e solo 4 si sono rivelati totalmente asciutti. Il dato non ha precedenti dall’installazione della stazione nel 2003 ad oggi: il precedente record assoluto era rappresentato dai 16 giorni del maggio 2013. Come per Torino, questo maggio 2018, almeno per i settori settentrionali dell’Astigiano, è probabile si tratti di uno dei mesi con la maggior frequenza di piogge degli ultimi 200 anni. Peraltro in tutto il mese sono solo tre i giorni in cui sull’intero territorio non cade nemmeno una goccia d’acqua (il 18, il 24 ed il 25).
Immagine 6: la stazione automatica RAM Piemonte ad Albugnano presso la Stazione Sperimentale del CNR a pochi passi dalla Canonica di Santa Maria di Vezzolano.
Gli accumuli pluviometrici sono stati abbondanti soprattutto a nord del Tanaro. Di seguito elenchiamo le stazioni che hanno misurato più di 200 mm di pioggia:
- Piovà Massaia: 302,6 mm
- Cocconato: 265,6 mm
- Penango: 252,6 mm
- Castelnuovo Don Bosco: 231,6 mm
- Albugnano: 224,6 mm
- San Damiano d’Asti, fraz. Martinetta: 223,8 mm
- Schierano: 212,3 mm
- Coazzolo: 200,8 mm
Era dal giugno 2011 che non si registravano 300 mm in un singolo mese nell’Astigiano: allora i temporali insistettero in particolar modo a Castelnuovo Don Bosco dove caddero 329 mm.
Abbiamo realizzato attraverso My Maps una cartina con gli accumuli misurati dai diversi pluviometri presenti nel nostro territorio tracciando una stima delle aree di accumulo tra il Monferrato e le Langhe. Tra nord Astigiano ed Alessandrino troviamo una zona con oltre 250 mm (Cocconato, AT: 265,6 mm e Murisengo, AL: 260,4 mm) che culmina con i 300 mm di Piovà Massaia. Appare più estesa l’area dei 200 mm che si estende dalla Collina di Torino fino al Monferrato Casalese, mentre un’altra decisamente più ristretta si trova nel Astigiano di nord-est nei pressi di Penango (252,6 mm). La differenza di quest’ultima area di accumulo rispetto alle zone limitrofe è dovuta ad un temporale particolarmente localizzato che l’11 maggio ha scaricato 65 mm nel comune di Penango, mentre nelle località vicine non si sono superati i 20 mm. Una terza zona che ha visto più di 200 mm si trova tra i comuni di San Damiano d’Asti (qui in frazione Martinetta misurati 223,8 mm), Ferrere e Cisterna d’Asti a confine con il Cuneese: tutta la zona del Roero ha visto accumuli compresi tra 180 e 240 mm. Nel resto dell’Astigiano si sono misurati generalmente accumuli di 150/180 mm sulle Langhe, tra Valle Belbo e Bormida, e tra 100 e 150 mm sulle colline dell’Alto Monferrato, tra Valle Belbo e Val Tiglione. I settori più orientali a confine con l’Alessandrino, tra Val Tiglione e Valle Tanaro, sono quelli che hanno ricevuto meno acqua in tutta la provincia con accumuli inferiori ai 100 mm: a Cerro Tanaro si misura un minimo di 91,2 mm.
Immagine 7: confronto dell’andamento giornaliero delle piogge a Piovà Massaia e Cerro Tanaro, le due località della provincia di Asti dove rispettivamente ha piovuto di più e di meno. Nella prima si contano 302,6 mm per lo più caduti nella 1° decade (172,8 mm), nella seconda il totale si ferma a 91,2 mm.
L’evento temporalesco del 7 maggio nel nord Astigiano: analisi e confronti storici
Tra i moltissimi temporali (qui trovate l’elenco di tutti: link) il più intenso è stato quello che tra la notte e le prime ore del mattino del 7 maggio ha interessato il nord Astigiano ed in particolar modo l’Alta Valle Versa. Sono caduti fino a 109 mm a Cocconato, di cui 72 mm solo in un’ora tra le 4 e le 5. Nonostante questa sia una zona da sempre soggetta ad episodi temporaleschi anche molto intensi, si tratta di valori pluviometrici che molto raramente si registrano nella nostra provincia. A Cocconato il dato giornaliero di 109 mm risulta il 3° valore più elevato dal 1916 in 71 anni di rilevazioni. Si posiziona solamente dopo i 172 mm caduti in occasione dell’alluvione tra Monferrato e Langhe del 4 settembre 1948 e i 135 mm nel settembre 1936: in entrambi casi (così come per l’episodio del 1950 con 108 mm) si tratta di precipitazioni generate da temporali; fanno eccezione probabilmente i 107,8 mm del 1968 misurati a novembre in occasione di un’altra famosa alluvione, caduti senza tuoni e fulmini.
Immagine 8: massimo di precipitazione in un giorno a Cocconato dal 1916 ad oggi. In rosso il valore di 109 mm misurato quest’anno, tra i più alti nella serie.
Questa quantità d’acqua eccezionale è responsabile di un’improvvisa piena dei torrenti Versa e Stura del Monferrato: il primo nasce proprio a Cocconato, mentre la sorgente del secondo si trova nel comune di Tonengo ma scorre per lo più in territorio alessandrino in Val Cerrina prima di confluire nel Po. Il Versa, che nel suo tratto a monte ha una portata propria più di un rio che di un torrente, esonda lungo il fondovalle tra i comuni di Montiglio Monferrato e Frinco con allagamenti anche lungo la strada Provinciale che è stata chiusa per alcune ore in regione Molinasso.
Immagine 9: campi e strada Provinciale allagata per esondazione del Versa nel primo mattino del 7 maggio in Regione Molinasso nel comune di Frinco.
Allagamenti hanno interessato nelle zone circostanti molte strade e campi per la fuoriuscita di fossi o piccoli rii, in particolare un’azienda agricola nel comune di Montiglio in Regione Valleversa si è vista minacciare un allevamento di suini le cui stalle erano state invase dalle acque del Rio Praie. Proseguendo verso valle, lungo il torrente Versa, seguirà una graduale laminazione dell’ondata di piena grazie anche agli apporti pluviometrici decisamente più ridotti (20/30 mm) nei tratti mediano e finale del torrente. Il corso d’acqua giunge ad Asti, prima della confluenza nel Tanaro, senza superare il livello di guardia (posto a 1,3 metri). Il colmo di piena si misura in 1,15 m alle 16.30, oltre 10 ore dopo le precipitazioni più intense cadute a monte.
Immagine 10: grafico del livello delle acque del torrente Versa ad Asti. Il colmo di piena si mantiene di pochi centimetri al di sotto del livello di guardia.
Nel seguente video viene ripreso il corso del torrente ad Asti in località Pontesuero presso la stazione idrometrica dell’ARPA Piemonte intorno alle ore 19 quando il livello delle acque si stava già abbassando.
Abbiamo raccolto in una cartina le precipitazioni misurate il 7 maggio dai pluviometri nel nord Astigiano e nel Casalese: oltre ai 109 mm di Cocconato spiccano 80,8 mm a Piovà Massaia, 76 mm a Murisengo (AL), 54,2 mm a Tonengo e 50,8 mm a Montechiaro d’Asti. Come si può notare l’area interessata da oltre 50 mm è relativamente estesa.
Immagine 11: accumuli pluviometrici sul Basso Monferrato nell’evento del 7 maggio 2018. In nero viene segnato il corso del torrente Versa.
Immagine 12: stima da radar ARPA Piemonte delle precipitazioni cadute nella giornata del 7 maggio sul Piemonte. Cerchiata in rosso la zona dove compare il giallo (accumuli >50 mm) che corrisponde al comune di Montiglio Monferrato. E’ possibile che qui le precipitazioni effettivamente cadute al suolo siano state anche maggiori dei 109 mm misurati a Cocconato.
Paolo Faggella
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