ANALISI SINOTTICA E DELLA SITUAZIONE PRECEDENTE L’EVENTO
Immagine 1: geopotenziali a 500 hPa e pressione a livello del mare alle 14 (ora locale) del 21 ottobre 2018 in Europa. Una goccia d’aria fredda scende dai Balcani portando instabilità al Centro-Sud d’Italia ed un generale calo termico a temperature più consone per il periodo su tutta la penisola.
La terza decade di ottobre si apre con la discesa di un nucleo d’aria fredda dall’Europa orientale verso il Mediterraneo: vengono interessati maggiormente i settori del Centro-Sud della penisola con fenomeni anche di forte intensità (i quartieri est di Roma sono coinvolti da una grandinata eccezionale) e le prime nevicate sull’Appennino abruzzese fino a quote prossime ai 1000 metri. Le correnti fredde giungono in Pianura Padana manifestandosi con violenti venti di bora durante la sera e la notte successiva tra il 21 ed il 22 ottobre creando qualche disagio sopratutto in Lombardia e a Milano dove le raffiche più intense sono state responsabili della caduta di alcuni alberi. Come spesso accade in questi casi, sui social si è parlato di tromba d’aria, ma nulla di tutto ciò è avvenuto. Nessun temporale si era sviluppato (elemento fondamentale perchè sia possibile la genesi di un tornado o tromba d’aria) ed il vento soffiava in modo lineare con il cielo prevalentemente sgombro da nubi. Nelle stesse ore, queste correnti orientali addossano lungo l’arco alpino occidentale nubi basse orografiche che nel corso del mattino tendono a dissolversi, tuttavia nel primo pomeriggio persistono ancora in alcune valli alpine.
Immagine 2: ripresa satellitare (NASA-Modis) del Nord-Ovest italiano intorno alle ore 12 del 22 ottobre. Nubi basse occupano i fondovalle di Aosta, della Val Susa e dell’Ossola segno di una circolazione umida orientale nei bassi strati.
La notte successiva sarà fredda in Pianura Padana, grazie a cieli sereni ed all’assenza di vento, e le temperature scenderanno diffusamente intorno ai 5°C con valori localmente a sfiorare lo zero lungo fondovalle più freddi. Una stazione amatoriale della rete Pessl Instruments misura appena 0.7°C sul fondovalle del Rio Nizza nel comune di Nizza Monferrato (AT), in zona si segnalano le prime lievi brinate della stagione. Nel frattempo da ovest si avvicina un intenso anticiclone che convoglia masse d’aria particolarmente miti per il periodo sull’Europa sud-occidentale. Il contrasto con una profonda saccatura presente ad est crea un divario pressorio importante tra i due lati delle Alpi. Questa differenza barica viene compensata da forti venti di foehn che si attivano sul versante meridionale dell’arco alpino. Le correnti da nord-ovest perciò, una volta superato il rilievo alpino, tendono a scendere subendo un riscaldamento adiabatico. Considerando la matrice della massa d’aria di partenza già mite (14/16°C a 850 hPa, circa 1450 m in libera atmosfera), un ulteriore riscaldamento della stessa sarà responsabile del superamento dei 25°C ovunque su pianure, colline e fondovalle tra Liguria, Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta ed Emilia. Ma diverse sono state le zone dove si è varcata la soglia dei 30 gradi, in maniera più diffusa in Lombardia lungo le pedemontane ed i fondovalle alpini.
Immagine 3: geopotenziali a 500 hPa e pressione a livello del mare alle 14 (ora locale) del 24 ottobre 2018. Un forte divario pressorio di 10/15 hPa tra il versante settentrionale e quello meridionale delle Alpi viene compensato da forti venti di caduta che riscaldano l’aria già mite presente sul Nord-Ovest.
TEMPERATURE MISURATE AL SUOLO
Il foehn irrompe già nella serata del 23 ottobre in alcune valli alpine facendo schizzare le temperature localmente oltre i 20°C in piena notte: a Susa (loc. Pietrastretta, TO) durante le ore notturne rimane al di sopra dei 22°C, lo stesso succede in Val Chiavenna a Novate Mezzola e Chiavenna (SO) dove addirittura la minima dell’intera giornata del 24 non scende rispettivamente al di sotto dei 21.1 e 20.8°C. Singolare è il risveglio all’alba del 24 in Piemonte: mentre le colline sono già raggiunte dai primi refoli di favonio, in pianura e lungo i fondovalle l’atmosfera è ancora calma e ristagna l’aria fredda. Vengono così a crearsi delle differenze di oltre 15°C in località vicine in poche centinaia di metri di dislivello.
Immagine 4: temperature intorno alle ore 8.30 misurate dalle centraline ARPA Piemonte. Specialmente tra Basso Piemonte ed entroterra ligure il divario termico è notevole tra alcune località vicine: Sassello (SV, 385 m) misura 1.5°C mentre Ponzone Bric Berton (AL, 773 m) 20.3°C (per una differenza di 18.8°C), a Mombaldone (AT, 187 m) ci sono 3.5°C, invece a Roccaverano (AT, 640 m) il termometro è già salito a 20.2°C (17.0°C di divario).
Gradualmente nel corso della mattina l’aria mite scenderà di quota raggiungendo anche i fondovalle, così alcune località sperimentano oltre 25°C di escursione termica. E’ il caso di Saliceto (CN) e di Sassello (SV) che hanno misurato 26.9°C di differenza tra la minima e la massima giornaliera.
Immagine 5: temperature intorno alle ore 15.30 misurate dalle stazioni ARPA Piemonte (non si tratta delle massime assolute): il fondovalle del Toce in Ossola si registrano i valori più elevati superiori ai 30°C.
Al Nord-Ovest le punte più elevate si sono misurate laddove l’orografia ha maggiormente esaltato la compressione adiabatica, in particolare segnaliamo:
- 32.0°C a Mergozzo (rete ARPA Piemonte) sul fondovalle del Toce in Ossola (VB)
- 31.6°C a Bussoleno (rete Torinometeo) sul fondovalle della Dora Riparia in Val Susa (TO)
- 31.6°C a Parma (rete E-RMETEO)
- 31.5°C a Bergamo e Stezzano nel Bergamasco (rete CML)
- 31.4°C a Roccavignale (rete ARPAL) sul fondovalle del Bormida nel Savonese e a Seriate (rete CML) nel Bergamasco
Di seguito elenchiamo le province e le rispettive località dove si è raggiunta e superata la soglia dei 30 gradi.
VALLE D’AOSTA: fondovalle della Dora Baltea (rete di riferimento: ARPA)
- Champdepraz (AO, 370 m): 30.1°C
PIEMONTE: in Ossola (fondovalle del Toce), Biellese, Alessandrino e Vercellese (rete di riferimento: ARPA Piemonte)
- Mergozzo, Candoglia (VB, 201 m): 32.0°C
- Domodossola (VB, 252 m): 30.6°C
- Casale Monferrato (AL, 136 m): 30.4°C
- Masserano (BI, 243 m): 30.0°C
- Albano Vercellese (VC, 155 m): 30.0°C
In Piemonte è importante segnalare il superamento della soglia dei 30 gradi anche sul fondovalle del Val Susa nonostante non risulti da nessuna stazione ARPA (in valle il valore più alto della rete è stato misurato a Borgone dove la temperatura si è fermata a 29.8°C). Tuttavia le due centraline amatoriali della rete Torinometeo di Bussoleno e Condove hanno registrato rispettivamente 31.6 e 30.0°C. Anche all’osservatorio SMI di Chianocco risulta un valore massimo di 31.2°C.
Immagine 6: termometri a massima e minima in capannina a norma WMO nel comune di Chianocco (620 m): la freccia rossa indica una massima di 31.2°C (foto: SMI).
LIGURIA (rete di riferimento: ARPAL)
- Roccavignale, Valzemola (SV, 480 m): 31.4°C
LOMBARDIA (rete di riferimento: CML)
Immagine 7: massime registrate in Lombardia il 24 ottobre da rete CML. Nella tabella in alto a sinistra sono elencate le località che hanno toccato e superato i 31°C.
Immagine 8: focus delle temperature massime registrate in Alta Lombardia il 24 ottobre (rete CML). I valori più elevati si concentrano lungo le pedemontane ed allo sbocco delle valli alpine tra Monza-Brianza, Lecchese, Comasco, Bergamasco e Bresciano.
Immagine 9: sintesi della distribuzione delle temperature massime il 24 ottobre in Lombardia ed Emilia secondo i dati delle stazioni CML: le punte più elevate intorno a 31°C si misurano nel Bergamasco e nel Parmense. (fonte CML).
EMILIA-ROMAGNA (reti di riferimento: arpae e E-RMETEO)
Immagine 10: temperature massime misurate dalle stazioni della rete arpae in Emilia-Romagna il 24 ottobre. Valori superiori ai 30°C si misurano nel Piacentino, Reggiano e Parmense dove si scorge una punta di 31.1°C.
Immagine 11: temperature massime misurate dalle stazioni della rete E-RMETEO in Emilia-Romagna il 24 ottobre. Si scorgono punte di 30°C anche tra Modenese, Bolognese e Ravennate, mentre il valore più elevato appartiene a Parma con 31.6°C.
L’EVENTO NELL’ASTIGIANO
Pur senza raggiungere gli estremi misurati in altre località, anche in provincia di Asti questo episodio ha lasciato il segno. Considerando la rete ARPA, le temperature massime si sono mantenute tra 26.1°C di Loazzolo e 29.5°C di Nizza Monferrato. Se tra pianura e bassa collina i valori rimangono inferiori di 2/3°C dal record dell’11 ottobre 2011 (in quell’occasione un altro episodio di foehn straordinariamente mite aveva portato 31.5°C a Nizza), in Alta Langa lo superano di qualche decimo di grado a Roccaverano e Serole.
Immagine 12: confronto tra i valori minimi e massimi misurati il 24 ottobre in tre località dell’Alta Langa Astigiana con i precedenti record mensili e decadali. Sia le massime che le minime sono di gran lunga superiori ai primati appartenenti alla 3° decade, nel caso di Serole e Roccaverano le massime superano i valori assoluti.
CONCLUSIONI
Si è trattato di un episodio di foehn eccezionalmente mite per il periodo con valori diurni sopra la media di 10/15°C. Mai si erano registrate temperature così alte nella terza decade di ottobre da quando esistono dati strumentali (1750). In alcuni casi è stata superata anche la massima assoluta di ottobre che peraltro, in precedenza, era stata registrata più indietro all’interno del mese e non certo a pochi giorni da novembre.
Immagine 13: temperature misurate in Europa nel pomeriggio del 24 ottobre 2018. Al Nord-Italia si misurano i valori più elevati di tutto il continente.
Immagine 14: anomalie delle temperature al suolo nelle ore diurne del 24 ottobre 2018. Il maggior discostamento dalla media si misura proprio al Nord-Italia: i colori marroncini stanno ad indicare valori sopra la norma di oltre 10°C.
Paolo Faggella
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