Tanaro completamente ghiacciato ad Alessandria nel febbraio 1956: il congelamento del fiume si ripetè in maniera analoga nel febbraio 1929 e probabilmente anche nel gennaio 1985.

Tra la 1° e la 2° decade del febbraio 1956 l’Italia venne interessata da una dell’ondate di gelo e neve più intense di tutto il Novecento e paragonabile agli eventi del febbraio 1929 e gennaio 1985. Le nevicate furono eccezionali sugli Appennini centro-meridionali e sull’interno della Sardegna e furono copiose fin lungo le coste tirreniche ed adriatiche. Al Nord-Ovest la neve fu meno abbondante, ma fu il gelo a prevalere. Le temperature nelle campagne scesero per più giorni consecutivi sotto ai -20°C e durante le ore pomeridiane non salirono mai oltre gli 0°C: questo ha permesso il congelamento di lunghi tratti dei principali corsi d’acqua piemontesi, tra cui il Tanaro che ghiacciò completamente sia ad Asti che ad Alessandria.

Queste furono le temperature più basse misurate in Piemonte in quei giorni:

  • Lombriasco (TO): -26,0°C
  • Torino Mirafiori: -25,0°C
  • Vercelli, Cascina Boraso: -23,4°C
  • Caselle (TO): -21,8°C
  • Spigno Monferrato (AL): -21,0°C
  • Casale Monferrato (AL): -20,3°C
  • Asti centro città: -19,5°C
  • Mondovì (CN): -19,0°C

Il picco minimo fu registrato nella pianura a sud di Torino: -25,0°C a Torino Mirafiori, all’epoca una zona poco urbanizzata rispetto ad oggi, e -26,0°C a Lombriasco. Si tratta di zona notoriamente molto fredda specialmente in queste situazioni di marcata inversione termica con forte effetto albedo dovuto alla presenza di uno strato nevoso al suolo. Ad oggi questi valori rimangono le temperature più basse mai misurate (da stazione meteorologiche a norma) in pianura in Piemonte. Nel più recente episodio di gelo del febbraio 2012 la stessa Lombriasco scese a -22,7°C e la località più fredda in Piemonte fu Candiolo (TO), paese situato sempre in questa zona di pianura a sud del capoluogo sabaudo, con -23,9°C.

Merita menzione il dato di Asti (-19,5°C) che rappresenta il valore urbano più basso in assoluto in Piemonte durante quell’ondata di gelo: infatti nell’elenco soprastante tutte le temperature furono misurate in zone extraurbane, mentre il dato del capoluogo astigiano fu l’unico rilevato in pieno centro storico sulla torretta del Seminario Vescovile a circa 20 metri dal suolo. Questo fa ipotizzare valori di almeno -25/-27°C in zone extraurbane lungo i più freddi fondovalle astigiani (Valle Versa, Valle Borbore, ecc.). Inoltre la temperatura di -19,5°C è la più bassa mai misurata in città ad Asti dal 1881 ad oggi.

Temperature più basse registrate in città ad Asti da quando sono disponibili misure strumentali delle temperature (1881): il valore di -19,5°C del 15 febbraio 1956 è il più basso in assoluto. Nonostante le temperature del 2012 si trovino in questa classifica va specificato che furono rilevate in condizioni diverse rispetto ai record del passato e perciò i dati non sono direttamente paragonabili: tra la fine dell’Ottocento e fino agli anni ’60 del Novecento gli osservatori si trovavano in centro città e a grandi altezze dal suolo, nel 2012 la centralina ARPA era situata in una zona di periferia sul ponte del Tanaro di Corso Savona.

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