Il Nord-Italia visto dal satellite il 4 marzo dopo la nevicata del giorno precedente: quasi tutte le regioni sono innevate fin sulle coste, fanno eccezione il Piemonte occidentale, il Delta del Po e alcuni fondovalle alpini.

15 anni fa avveniva una delle più intense ondate di gelo e neve che si ricordino a marzo: tra l’1 ed il 2 marzo le temperature scesero diffusamente tra -12 e -14°C nelle campagne piemontesi con una punta eccezionale di -15.0°C a Castelletto d’Orba (AL). Si misurarono anche -9.4°C ad Asti e -13.5°C a Castell’Alfero (AT) lungo il fondovalle del torrente Versa. Spostandoci al di fuori del Piemonte, troviamo un valore eccezionale misurato nella dolina di Valmenera, nel comune di Cansiglio in provincia di Belluno: ben -35.4°C ad appena 950 m, -27°C invece ad Asiago.

Sulle Alpi invece si toccarono -35.7°C il giorno 28/02/2005 alla Capanna Margherita a 4560 m.

Le nevicate interessarono gran parte dell’Europa e della penisola italiana risultando abbondanti anche lungo le coste: il 3 marzo 2005 a Genova, in città, caddero dai 20 ai 30 cm di neve. Nel Basso Piemonte spicca il dato di Ovada, sulla pianura a sud di Alessandria, dove si accumularono 50 cm a soli 186 m di quota: qui si tratta della nevicata più abbondante nota nel mese di marzo dal 1914 (inizio della serie nivometrica) ad oggi.

Viste sulle colline del Monferrato innevate nel comune di Pietra Marazzi (AL, 175 m) il 4 marzo dopo la nevicata del giorno precedente che aveva depositato 38 cm di neve fresca (foto: Matteo Robbiano).

Spettacolare ripresa satellitare dell’Europa Centrale innevata il 4 marzo 2005.

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