Nel primo pomeriggio di domenica 20 giugno un vasto fronte temporalesco varca le Alpi dalla Francia e raggiunge le pianure: qui va incontro ad una progressiva intensificazione, grazie all’energia presente in atmosfera, accumulata nei giorni precedenti. Il fronte raggiunge prima Langhe e Roero, ma sarà proprio sul Monferrato, tra nord Astigiano e Casalese, dove si registrano i fenomeni più intensi.

Da un’analisi più ampia della circolazione atmosferica a livello europeo si può notare la presenza di una vasta saccatura ad ovest della Francia in discesa verso il Mediterraneo occidentale: queste correnti più fresche ed instabili interessano specialmente il Nord-Ovest italiano, mentre il resto dell’Italia si trova sotto una massa d’aria rovente in risalita dall’Africa settentrionale.

I principali indici temporaleschi mostravano una situazione potenzialmente pericolosa e caratterizzata da fenomeni temporaleschi di forte intensità associati a nubifragi, grandinate e violente raffiche di vento: il CAPE (acronimo di Convective Available Potential Energy, cioè energia potenziale convettiva disponibile) raggiungeva valori di 2000 J/kg proprio sul Piemonte centrale nelle prime ore del pomeriggio di domenica 20 giugno.

L’energia a disposizione per lo sviluppo di fenomeni temporaleschi è molto elevata: il CAPE raggiunge valori di 2000/2200 J/kg sui settori del Nord Astigiano, che risulteranno poi i più colpiti dal passaggio della linea temporalesca.

 

 Animazione radar completa dell’evento: si nota il graduale rinforzo del sistema temporalesco durante la sua avanzata verso Asti, fino a raggiungere intensità a fondoscala poco a nord del capoluogo.

La linea temporalesca è stata molto rapida, per questo nonostante i nubifragi diffusi gli accumuli non sono stati abbondanti. In appena 15/20 minuti sono caduti fino a 29.8 mm a Castell’Alfero (AT; Arpa Piemonte), 28.4 mm a Murisengo (AL), 18.2 mm a Moleto (AL). Ad Asti gli accumuli sono compresi tra 10 e 18 mm.

A fare danni maggiori sono state le violente raffiche di vento che hanno abbattuto alberi ed asportato tegole e cocci dai tetti: l’area maggiormente colpita risulta quella compresa tra i comuni di Castell’Alfero, Moncalvo,  Grazzano Badoglio, Calliano e Casorzo. In questa zona i danni non sono da imputare agli effetti di una tromba d’aria (o tornado, i due termini descrivono lo stesso fenomeno), parola ormai abusata da molti in queste occasioni ed utilizzata spesso come sinonimo di forte vento senza saperne il reale significato. Sì è trattato infatti di violente raffiche di vento lineari che in gergo prendono il nome di “downburst”, la cui traduzione letterale è “scoppio verso il basso”, cioè violenti colpi di vento che dalla base della nube temporalesca si dirigono verso il suolo diramandosi linearmente una volta che lo hanno raggiunto. I venti di un tornado invece assumono una direzione circolare e si manifestano con la caratterista nube ad imbuto che nell’evento di ieri non si è riscontrata.

Di seguito trovate un elenco delle velocità più notevoli riscontrate ieri dalle stazioni meteorologiche della nostra rete al passaggio della linea temporalesca:

  • 107.5 km/h a Diano d’Alba (CN)
  • 95.4 km/h Asti, fraz. Bramairate
  • 88.9 km/h San Damiano d’Asti, fraz. San Giacomo (AT)
  • 83.1 km/h Casale Monferrato (AL; Arpa)
  • 68.4 km/h Asti centro
  • 56.2 km/h a Villafranca d’Asti (AT)

Di seguito alcuni scatti dell’avanzata dell’imponente shelf cloud (o nube a mensola) ripresa dalla collina di Viatosto ed in arrivo verso Asti (foto Luca Leucci): questa nube accessoria si può formare sul bordo avanzante dei temporali e precede l’arrivo dei rovesci di pioggia.

E’ sul nord-est dell’Astigiano che si rilevano i maggiori danni, specie nell’area compresa tra i comuni Castell’Alfero, Calliano, Moncalvo, Casorzo e Grazzano Badoglio; su queste aree purtroppo non ci sono dati di centraline meteo disponibili, ma è ragionevole ritenere che i venti possano aver facilmente superato i 100 km/h.

I danni del temporale a Grazzano Badoglio (foto di Vittorio Fracchia).


Due foto da Tonco (AT): oltre ai numerosi alberi abbattuti, la forza del vento ha causato il crollo di un muro di una abitazione (foto di Lorenzo dal nostro gruppo Telegram).


Albero spezzato dal downburst tra Castell’Alfero e San Desiderio (foto di Fabio Graziano).


Un’apecar sollevata dal vento e rovesciata a Calliano (AT).


Coperture isolanti dei tetti in strada a Calliano (Foto di Marco Bertora dal nostro gruppo Telegram).

Gravi danni ai tetti delle abitazione a Moncalvo per il forte vento.

Concludiamo con un breve video che mostra l’intensità del downburst tra Moncalvo e Grazzano Badoglio:

IMPORTANTE: è attiva la campagna 2021 di raccolta fondi per sostenere ed aiutare Dati Meteo Asti; se trovate utile il nostro servizio e volete sostenerci con un piccolo contributo, potete farlo in totale libertà; basta anche una piccola somma, l’unione fa la forza!

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Vai alla barra degli strumenti