(Si ringrazia Paolo Gariglio e la pagina Facebook di Cascina Rubina per l’immagine in evidenza dell’articolo).
8 aprile 2021 – Gelo intenso con punte di -8°C nell’Astigiano: sul Piemonte di pianura sono le temperature più basse dall’aprile 1956
Temperature rilevate questa mattina – 8 aprile 2021 – intorno alle ore 8 dalla rete ARPA Piemonte sul territorio di Langhe, Roero e Monferrato: sono evidenti le condizioni di inversione termica tra i fondovalle e le colline. Nell’immagine spiccano i -7.7°C di Castell’Alfero in Valle Versa (pallino colore fucsia), ma anche altrove sono notevoli i valori a bassa quota, quasi ovunque compresi tra -3 e -6°C. Più mite sopra ai 300/350 m di quota, con temperature di +2/+4°C su medio-alte colline tra 400 e 700 m, grazie alle brezze che hanno continuato a soffiare durante le ore notturne.
Di seguito un breve elenco delle temperature più basse misurate questa mattina – 8 aprile 2021 – in Piemonte: i valori minimi si sono registrati soprattutto sulle pianure e sui fondovalle tra Astigiano, Alessandrino e Canavese. Ma sono state diffuse le minime comprese tra -3 e -6°C su tutti i settori di pianura del Piemonte: nel Cuneese spiccano i -6.4°C di Baldissero d’Alba, nel Novarese i -5.3°C a Varallo Pombia, nel Vercellese i -5.0°C di Albano Vercellese e nel Biellese i -4.5°C di Masserano. In particolare sui fondovalle del Monferrato Astigiano, tra la Valle di Cortazzone e la Valle Versa, si sono misurati valori intorno agli 8 gradi sotto lo zero, che risultano essere tra le temperature più basse misurate nell’inverno 2020/21 appena trascorso. Ecco i valori pari o inferiori ai -6°C registrati oggi in Piemonte:
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-8.1°C a Castell’Alfero (AT; rete ARPA)
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-6.6°C a Melazzo (AL; rete RAM)
- -6.5°C a Romano Canavese (TO; rete RAM)
- -6.4°C a Baldissero d’Alba (CN; rete RAM) e San Damiano d’Asti (AT; rete ARPA)
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-6.2°C a Villafranca d’Asti (AT; rete Dati Meteo Asti), Villanova d’Asti (AT; rete RAM) e San Giorgio Canavese (TO; rete RAM)
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-6.1°C ad Asti fraz. Bramairate (AT; rete Dati Meteo Asti)
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-6.0°C a Castelletto d’Orba (AL; rete RAM) e Pontecurone (AL; rete CML)
Segnaliamo inoltre le minime misurate dai nostri due osservatori ad Asti: la temperatura è scesa fino a -5.7°C in zona Ospedale e a -2.4°C in città nel quartiere Don Bosco.
Le temperature più basse della stagione fredda 2020/21 misurate dalla stazione meteorologica dell’Arpa Piemonte situata sul fondovalle del torrente Versa nel comune di Castell’Alfero (AT): il valore di -8.1°C, registrato questa mattina, rappresenta il secondo valore più basso in assoluto dell’inverno 2020-21.
Tutte le centraline dell’ARPA Piemonte sui settori di pianura e fondovalle dell’Astigiano hanno registrato un nuovo record di freddo per il mese di aprile e lo stesso si può dire per la maggior parte delle stazioni di pianura del Piemonte. Come si può osservare dalla serie storica più longeva (Montechiaro d’Asti) i valori odierni sono inediti negli ultimi 32 anni: i precedenti primati di freddo appartenevano per lo più all’aprile 2003, durante una celebre irruzione artica che investì gran parte dell’Italia portando la neve al Centro-Sud Italia fin sulle coste dell’Adriatico.
- Castell’Alfero (140 m) -> -8.1°C [record precedente: -7.1°C l’8/4/2003; dati dal 1998]
- San Damiano d’Asti (154 m) -> -6.4°C [record precedente: -4.4°C il 9/4/2003; dati dal 1996]
- Montechiaro d’Asti (200 m) -> -5.3°C [record precedente: -4.2°C l’8/4/2003; dati dal 1989]
- Nizza Monferrato (138 m) -> -5.3°C [record precedente: -4.2°C il 18/4/1997; dati dal 1994]
- Asti Istituto Agrario (175 m) -> -5.0°C [record precedente: -2.6°C il 2/4/2020; dati dal 2005]
- Mombaldone (187 m) -> -4.6°C [record precedente: -3.6°C il 2/4/2020; dati dal 2005]
- Asti Tanaro (117 m) -> -3.5°C [record precedente: -1.6°C il 2/4/2020; dati dal 1998]
- Buttigliera d’Asti (290 m) -> -2.8°C [record precedente: -1.1°C il 20/4/2017; dati dal 2005]
Ma se si tratta di temperature record negli ultimi 30 anni, quanto bisogna tornare indietro per trovare valori simili? Analizzando le poche serie storiche di osservatori meteorologici extraurbani a disposizione in funzione anche durante il Novecento, possiamo affermare che sia necessario fare un balzo nel passato di ben 65 anni: era infatti dall’aprile 1956 che sulle pianure piemontesi non faceva così freddo ad aprile.
Le temperature più basse misurate nel mese di aprile a Vercelli tra il 1932 ed il 2021: per questa analisi sono stati uniti i dati dell’osservatorio storico di Villarboit (1932-1991) con quelli della centralina ARPA Piemonte di Vercelli (1993-2021), stazioni extraurbane tra loro distanti pochi chilometri e collocate in condizioni confrontabili. Il dato di oggi (-4.1°C) – 8 aprile 2021 – si colloca al 5° posto tra i valori minimi in 89 anni dopo i casi del 1949 (-6.0°C), 1956 (-5.0°C), 1935 (-4.4°C), 1943 (-4.2°C) e si tratta inoltre della temperatura più bassa dall’aprile 1956.
Anche sulle Alpi ad alta quota le punte di freddo raggiunte durante la giornata di ieri – 7 aprile 2021 – sono state eccezionali per il mese di aprile: nella maggior parte delle stazioni ARPA situate ad una quota superiore a 2500 m sono stati superati i precedenti record che appartenevano anche qui come in pianura all’aprile 2003, di seguito elenchiamo solo i più significativi. Come si può osservare dalle serie storiche più longeve (Passo del Moro e Monte Fraiteve) i valori di ieri sono inediti negli ultimi 32 anni risultando più bassi anche di 3/4°C rispetto ai precedenti primati:
- -33.6°C alla Capanna Margherita (Monte Rosa, VC – 4560 m) -> record precedente: -29.6°C l’8 aprile 2003 (dati dal 2003)
- -23.7°C sulla Gran Vaudala (Ceresole Reale, TO – 3272 m) -> record precedente: -20.7°C l’8 aprile 2003 (dati dal 2002)
- -22.4°C sul Monviso (Pontechianale, CN – 3325 m) -> record precedente: -20.3°C l’8 aprile 2003 (dati 2002-2010)
- -19.8°C al Passo Del Moro (Macugnaga, VB – 2820 m) -> record precedente: -18.4°C il 7 aprile 2003 (dati dal 1988)
- -18.7°C al Rifugio Vaccarone (Giaglione, TO – 2745 m) -> record precedente: -18.5°C l’8 aprile 2003 (dati dal 1997)
- -18.7°C sul Monte Fraiteve (Sestriere, TO – 2701 m) -> record precedente: -16.7°C l’8 aprile 2003 (dati dal 1988)
Considerando la serie storica più longeva della stazione dell’Aeronautica Militare a Plateau Rosa (AO, 3488 m), in funzione dal 1951, risulta che la temperatura minima di -26.8°C registrata ieri sia prossima al record di -27.6°C misurato il 7 aprile 1956. Come per i settori di pianura quindi, si tratta di temperature che non si registravano da 65 anni.
Le gelate tardive non sono in aumento, ma in epoca di Global Warming la vegetazione è più esposta ai danni da gelo
Secondo una prima stima sembra che i danni all’agricoltura siano ingenti: le gelate hanno bruciato i fiori delle piante da frutto e i germogli delle viti anche in collina fino ad una quota di circa 300 m. Al di sopra le temperature sono rimaste prevalentemente positive grazie alle brezze, mentre sui settori di bassa collina prossimi alla pianura le gelate sono state intense: -3.6°C e -3.1°C sono le minime registrate dalle nostre stazioni meteorologiche sulle Langhe Albesi rispettivamente a Roddi (227 m) e a Barolo (257 m).
Per quanto le gelate di oggi – 8 aprile 2021 – siano state di eccezionale entità e senza precedenti negli ultimi 65 anni, va sottolineato che i sempre più frequenti tepori primaverili anticipati, dovuti dell’aumento medio delle temperature, contribuiscono ad un risveglio precoce della vegetazione che, giunta ad aprile, risulta essere in un avanzato stato fenologico e maggiormente sensibile alle eventuali gelate tardive. Quest’anno una prima fase molto mite con massime di 20/22°C si era avuta in corrispondenza della 3° decade di febbraio ed era stata responsabile di un primo risveglio vegetativo e successivamente, a cavallo tra fine di marzo e l’inizio di aprile, per alcuni giorni le temperature hanno stazionato intorno a valori eccezionalmente miti di 25/27°C.
Va specificato che negli ultimi decenni non è stata identificata una tendenza all’aumento del gelo tardivo, le temperature infatti, periodicamente, sono sempre scese al di sotto dello zero ad aprile, in passato come adesso, ma al contrario, mai si erano raggiunte temperature così elevate tra i mesi di marzo ed aprile come è successo negli ultimi 20 anni: tra tutti citiamo l’episodio più celebre dell’aprile 2011, quando il giorno 9 si toccarono valori massimi di 31/33°C sulle pianure piemontesi. Non è un caso infatti, che aprile sia uno dei mesi dell’anno che negli ultimi 30 anni ha subito il maggior riscaldamento, pari a +2.5°C / 31 anni sul Monferrato di pianura. Quindi mediamente le temperature sono più alte contribuendo ad uno sviluppo fenologico più rapido della vegetazione, ma la probabilità di gelate tardive è rimasta invariata.
Grafico con l’andamento annuale dell’ultimo giorno di gelo (temperatura =<0°C) a Montechiaro d’Asti (AT, 200 m), stazione rappresentativa del Monferrato di pianura: mediamente l’ultimo giorno di gelo si attende l’11 aprile e negli ultimi 31 anni è stata identificata una tendenza (al momento non significativa) ad un anticipo di 8 giorni sul calendario di questo episodio. Tra le gelate più tardive spiccano gli episodi del 7 maggio 1991, 29 aprile 2017 e 28 aprile 1989.
Andamento delle temperature medie del mese di aprile a Montechiaro d’Asti (AT, 200 m), stazione rappresentativa del Monferrato di pianura: evidente la tendenza (significativa) al rialzo termico, pari a +2.5°C in 31 anni.
Gravi danni agli alberi da frutto e alle viti – FOTO
Di seguito una raccolta di alcune delle fotografie più significative scattate alle piante da frutto e alle viti colpite dal gelo della notte appena trascorsa: i danni sono stati ingenti su molte zone di fondovalle, pianura e bassa collina del Piemonte.
Danni alle viti sulle colline di Isola d’Asti in frazione Repergo (Elena Tartaglino).
Danni alle viti sulle colline di Agliano Terme nell’Astigiano (foto Samuele Castino).
Danni ad un albero in fiore a Serravalle d’Asti: siamo sul fondovalle del Rio Rilate dove le temperature hanno raggiunto valori di 7 gradi sotto lo zero.
Danno ad una pianta di Kiwi ad Agliano Terme sulle colline del Monferrato Astigiano (foto Archimede Borrello).
Fiori di una pianta di Pero completamente bruciati dal gelo ad Agliano Terme (Archimede Borrello).
Anche gli alberi di ciliegio non sono state risparmiati dal gelo ad Agliano Terme (Archimede Borrello).
Danni agli ippocastani e ai glicini ad Asti nei quartieri settentrionali: il gelo è stato marcato anche in zona urbana dove la temperatura è scesa a -2.4°C, ma appena fuori dall’isola di calore in zona Ospedale la minima è stata di ben -5.7°C (foto Luca Leucci).
Danno ad una pianta di cachi nel comune di Castino (CN) lungo il fondovalle del torrente Belbo: qui una nostra stazione meteorologica ha rilevato una temperatura minima di -3.6°C (foto Andrea Pia).
Metodi di difesa contro il gelo in un frutteto nelle campagne del Saluzzese (CN): qui la temperatura è scesa fino a -5.3°C nella vicina Cavour secondo una centralina della rete agrometeorologica (foto pagina Facebook Meteocn-Cuneo&Valli).
Metodi di difesa contro il gelo in un frutteto nelle campagne di Manta (CN).
Impianto antigelo in azione nelle campagne di Poirino a Cascina Rubina (TO): ci troviamo sulla pianura a sud di Torino dove la temperatura è scesa fino a -4.5°C secondo la centralina Arpa della vicina Santena (foto Paolo Gariglio).
Impianto antigelo azionato su piante di peschi ed albicocchi: ci troviamo sempre a Poirino (CN).
Impianto anti gelo in azione in un frutteto a Scarnafigi, sulla pianura cuneese: qui una stazione della rete agrometeorologica (RAM) ha rilevato una temperatura minima di -5.2°C. (foto Enrico Carella, via pagina Facebook Meteocn-Cuneo&Valli).
Impianto antigelo in funzione a Savigliano sulla pianura cuneese (foto Riccardo Chiotti).
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