Durante il pomeriggio del 6 luglio 2023 un intenso temporale a supercella ha interessato una vasta area del Piemonte compresa tra il Basso Torinese e la Valle Bormida passando per Roero, Albese, Langhe arrivando fino a varcare il confine con la Liguria ed interessare l’Appennino ed il versante marittimo del Savonese fino ad esaurirsi sul Mar Ligure.

 

ANALISI METEOROLOGICA

Animazione radar tra le 12.30 e le 16 del 6/7/2023 che mostra il percorso della supercella formatasi a sud di Torino: dopo aver virato verso sud-est lascia dietro di sè una striscia di distruzione lunga un centinaio di chilometri passando da Roero e Langhe e giungendo fino alle porte di Savona. Il colore violetto indica la presenza di grandine all’interno delle precipitazioni.

 

ANALISI DEGLI EFFETTI AL SUOLO – FOTO E VIDEO

La dimensione dei chicchi a Corneliano d’Alba a sinistra e a Monticello d’Alba a destra. Foto di Paolo Fioretti e Diego Burdizzo dal nostro gruppo Telegram.

Corneliano d’Alba a sinistra e Monteu Roero a destra; foto di Giuseppe Sacco e Matteo Debernardi


Danni fino al 100% del raccolto a Corneliano d’Alba nelle foto di Matteo Debernardi

Danni ingenti anche a Monteu Roero (CN)

Grandine grossa come albicocche o fichi a Vezza d’Alba nel Roero; foto di Alex dal nostro gruppo Telegram

Altra testimonianza dal Roero, a Santo Stefano Roero: chicchi fino a 2/3 cm; foto di Francesco Marsero dal nostro gruppo Telegram

Allagamenti diffusi per le strade ad Alba tra corso Langhe e la stazione; alberi ad alto fusto abbattuti dal forte vento con raffiche fino a 100 km/h. Foto di Ale e Maury dal nostro gruppo Telegram

Chicchi fino a 4 cm di diametro a Canale e i danni della grandine ad Alba; foto di Giovanna Guido e Alex dal nostro gruppo Telegram

Danni fino al 100% del raccolto a Guarene, dove la grandine ha letteralmente privato delle foglie le piante; foto di Alex dal nostro gruppo Telegram

Danni estesi nelle vigne a Neviglie (CN) nelle foto di Pat dal nostro gruppo Telegram

Il temporale successivamente evolve dalla Langa albese sull’Alta Langa e qui va incontro ad una nuova intensificazione, probabilmente in seguito all’occlusione della struttura che la porterà a scaricare nelle zone tra Castino, Cortemilia e la Valle Uzzone tutta la sua intensità:

La dimensione della grandine a Castino (CN) con chicchi fino a 5-7 cm di diametro e i danni il giorno seguente alle viti e alle nocciole, completamente devastati dal temporale

Altre vigne completamente distrutte a Castino (CN), foto di Sergio Robino

L’imponente struttura del temporale con una probabile Wall-Cloud sul bordo avanzante immortalata da Cortemilia (CN); pochi istanti dopo una violenta tempesta con grandine grossa quanto pesche si sarebbe abbattuta sulla zona con danni ingenti anche alle auto. Foto di Davide Arzu dal nostro gruppo Telegram


100% di danno a Noccioleti e coltivazioni di Mais a Cortemilia; foto di Daniele Saredi dal nostro gruppo Telegram


Danni estesi ad oggetti, abitazione e piante nella zona di Cortemilia (CN) per la grandine fino a 7-8 cm di diametro; foto di David Zunino

IL TEMPORALE SECONDO LA RETE DI STAZIONI METEO DATI METEO ASTI – SPIEGAZIONE DEL FENOMENO

Ma per quale motivo proprio sulla zona di Cortemilia si è abbattuto il clou del temporale con la grandine che ha raggiunto il massimo delle dimensioni? Riprendiamo quanto postato da Pierluigi Randi (presidente dell’Associazione Meteo Professionisti e Meteorologo Certificato) sul proprio profilo facebook perchè in questo breve riassunto ci sono tutti gli ingredienti necessari per il disastro osservato su tale area:

”Ci si potrebbe chiedere: ma come fanno quei sassi a rimanere dentro la nube, crescere così tanto, e diventare enormi prima di cadere verso il suolo? Tutto questo è possibile quando le correnti ascensionali che alimentano la cella temporalesca (o la supercella in questo caso) sono fortissime. Quanto? Anche oltre 150 km/h, e se queste velocità verticali raggiungono il picco d’intensità nella regione della cella dove c’è una grande quantità di gocce sopraffuse (liquide a temperatura ambientale sotto lo zero, si è possibile in particolari condizioni) in sospensione, oltre a embrioni di ghiaccio già ben formati, il gioco è fatto.

Tali correnti ascensionali assai violente possono quindi tenere in sospensione grandi volumi di grandine e gocce liquide sopraffuse, in un processo chiamato “precipitation loading” (caricamento delle precipitazioni). Gli embrioni, in tempi rapidissimi, raccolgono una grande quantità di gocce sopraffuse che solidificano all’instante ingrandendoli (accrescimento), e lo fanno fin quando la corrente ascensionale li “tiene su” grazie alle elevate velocità della corrente stessa.

Servono tuttavia anche altri ingredienti:

  • la zona in cui la corrente ascensionale raggiunge velocità estreme deve essere anche molto ampia in diametro, non deve essere troppo disturbata dalla corrente discendente, causata dallo stesso sistema temporalesco qualche centinaio di metri più distante
  • deve essere alimentata da una notevole quantità di energia convettiva disponibile, come effettivamente mostrato dai modelli nella giornata del 6/07 quando sulle nostre zone si raggiungevano picchi di 2800/3000 di CAPE
  • la corrente ascensionale deve permettere di restare il più a lungo possibile gli embrioni o i chicchi già formati nella zona di accrescimento più efficiente (spessore della nube compreso tra le isoterme -10/-30°C), che di norma è la regione della nube più ricca di acqua sopraffusa
  • nel momento in cui il temporale assume la natura di supercella, tutti questi elementi sono ancor più esasperati dalla rotazione della corrente ascensionale (mesociclone). Questa rotazione aumenta la forza ascensionale di parecchio rispetto alla sola spinta di galleggiamento (energia convettiva disponibile) e, per giunta, la corrente mesociclonica curva la traiettoria del chicco in modo tale da tenerlo più a lungo all’interno della zona nevralgica in cui può crescere. In poche parole i temporali a supercella sono i migliori produttori di grandine di grosse dimensioni.

Estratto radar temporale 6/07/23 in prossimità della zona di Cortemilia (CN): si nota molto bene l’occlusione del mesosiclone proprio come da manuale, aumentando la spinta ascensionale del temporale e la sua intensità

Distribuzione degli accumuli secondo la rete Dati Meteo Asti: si nota molto bene la zona interessata dal temporale con i picchi precipitativi sull’Albese; da rete Arpa si aggiungono 48.4 mm a Castelletto Uzzone (CN), 34.0 mm a Mango (CN) e Serole (AT), 29.8 mm a Roccaverano (AT), 26.4 mm a Castellinaldo (CN). Da segnalare anche le intensità del nubifragio che hanno raggiunto valori mai sperimentati in alcune zone da quando è attiva la rete: 677,6 mm/h a Canale (CN), 338,8 mm/h a Mussotto d’Alba (CN), 329,2 mm/h a Roddi Ravinali (CN) e 256 mm/h a Madonna di Como (CN).

Il crollo delle temperature nell’albese ben evidenziato dalla nostra rete di stazioni meteo e uno zoom sui dati della stazione meteo di Madonna di Como (Alba): un tracollo termico di ben 15°C con vento oltre 80 km/h


Le raffiche massime rilevate dalle stazioni: si notino i 101 km/h a Serralunga d’Alba, ma il record spetta a Diano d’Alba con 107 km/h (dato non presente sulla mappa causa stazione offline per il forte temporale)

 

Ecco dunque come una rete di stazioni meteo capillare sul territorio possa aiutare e migliorare la gestione e anche la previsione di tali fenomeni. Vivendo in un territorio molto complesso è fondamentale l’effetto rete, con il contributo di tutti per generale un flusso informativo, utile e facilmente interpretabile. La capillarità diventa ancora più importante in caso di temporali, poiché gli stessi si concentrano su aree molto ristrette e per questo di difficile lettura. 

Anche la creazione di uno storico dati e l’evidenziare eventuali percorsi preferenziali seguiti dai temporali stessi di anno in anno diventa fondamentale per migliorare previsioni ed individuare aree a maggio rischio. Quest’anno – 2023 – sembra che i temporali preferiscano ed interessino con più facilità le aree tra Roero, SW Astigiano e Albese, ma non conosciamo motivazioni ne i dati sono ancora sufficientemente capillari per provare ad individuare, qualora presente, una correlazione.

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Per questo voi lettori, aziende o privati, appassionati o agricoltori potete fare la differenza, aiutandoci nella raccolta dati, senza tralasciare l’applicazione dei dati stessi per il vostro settore (ad esempio trattamenti, gestione della campagna ecc)

Se dunque siete interessati ad una stazione meteo, potete contattarci: la nostra rete nasce per enfatizzare il dato meteo di qualità, rispettando i requisiti imposti dall’organizzazione mondiale della meteorologia WMO, che non smette sono rispettati! Vi forniremo tutte le informazioni sul nostro progetto e sui costi degli strumenti. 

☎️ Vuoi installare anche tu una stazione meteo? Contattaci qui per tutte le info su strumenti e costi: https://forms.gle/vTLaiExEs6uM6YgL6

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