Continuano le condizioni di siccità sul nostro territorio: non sono bastati i temporali che nei giorni scorsi hanno colpito alcune zone dell’Astigiano andando ad alleviare solo in minima parte ed in maniera molto localizzata l’arsura e la mancanza d’acqua. Anzi, in alcuni casi i fenomeni temporaleschi, pur portando un po’ di refrigerio, sono stati dannosi per le campagne e le coltivazioni: nello specifico la sera del 7 giugno una rovinosa supercella ha interessato l’Astigiano occidentale causando nubifragi (55 millimetri alla nostra stazione di Settime) e grandinate di medie dimensioni (2-3 cm) specie tra i comuni di Villanova d’Asti, Roatto, Montafia, con notevoli danni ai campi di granoturco in quelle zone.

Da inizio anno ad Asti sono caduti appena 128.2 millimetri, meno della metà della pioggia attesa in questo periodo. Ma ancor più significativo è il dato del semestre dicembre 2021 – maggio 2022 che, con 123 mm, è risultato il più secco dal 1881, cioè da quando 141 anni fa iniziarono le prime rilevazioni pluviometriche nella nostra città. Nonostante in passato ci siano state sequenze di sei mesi anche più secche rispetto al caso attuale, tutti gli altri episodi erano centrati sull’inverno, mentre dunque non era mai accaduto che una siccità si spingesse con tale intensità fino a coinvolgere tutta la primavera penalizzando così la ricarica dei corpi idrici e delle falde alle porte dell’estate ed incidendo negativamente in ambito agricolo sulla crescita delle colture.

Le condizioni di siccità continuano a non essere risolte a causa dell’ondata di caldo precoce che ha caratterizzato gran parte del mese di maggio: con grande anticipo l’Anticiclone sub-tropicale si è esteso dal Nord-Africa sul Mediterraneo Occidentale portando i primi 30 gradi diffusi della stagione sulle pianure. Mediamente negli ultimi trent’anni nell’Astigiano la soglia dei 30°C viene raggiunta per la prima volta il 7 giugno, mentre quest’anno è stata toccata già ieri, 16 maggio, con ben 22 giorni di anticipo sul calendario. Dal 1989 ad oggi solo in altre tre occasioni i 30°C sono stati raggiunti prima del 16 maggio: il 12/5/2012, il 9/5/2007 e l’8/4/2011, ancora oggi unico caso in aprile con 30°C. Negli ultimi 34 anni è evidente una tendenza significativa ad un anticipo sul calendario del primo giorno con 30°C, infatti se ad inizio anni ‘90 era lecito aspettarsi di toccare questa soglia tra la 2° e la 3° decade di giugno, negli ultimi anni è frequente che questo avvenga durante la 3° decade di maggio.

Secondo l’Arpa maggio 2022 è stato in Piemonte il mese più caldo da quando disponiamo di una serie storica di temperatura a livello regionale (1958), a parimerito con il 2009.

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