Premessa: sempre più spesso le richieste delle previsioni del tempo superano la distanza temporale dei 2-3 giorni, spingendosi anche oltre la settimana. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica dedicata alle previsioni del medio/lungo termine. Di fondamentale importante è ricordare che, trattandosi di previsioni e analisi a 7-10 e oltre giorni di distanza, la possibilità di commettere errori non è assolutamente trascurabile! Vi invitiamo a dare dunque il giusto peso a quanto troverete scritto, senza elevare a verità assoluta le nostre parole. Da parte nostra non vuole esserci alcuna presunzione, bensì la sola voglia di imparare e fornire sempre quel qualcosa in più, che possa aiutare chi ha pianificato una gita in montagna o al mare e anche coloro che in base al tempo decidono la propria giornata lavorativa, legata ad esempio all’agricoltura. Cercheremo dunque di individuare una possibile linea di tendenza per i giorni futuri, commentando le corse dei principali modelli matematici; gli articoli saranno pubblicati con cadenza regolare, indicativamente ogni mercoledì e domenica, in essi troverete informazioni generali, mentre per quelle specifiche (possibilità di piogge, temporali, nevicate, copertura nuvolosa e temperature) rimangono sempre online le nostre previsioni aggiornate quotidianamente, che trovate qui: LINK.
Negli ultimi giorni aria polare marittima è affluita da nord, favorendo un deciso calo delle temperature e portando la neve sui settori Appenninici, mentre ancora una volta le Alpi sono rimaste all’asciutto; in pianura il freddo ha favorito le prime gelate diffuse della stagione, con punte di -4/-5°C nelle zone più fredde; in quota però l’afflusso freddo è durato appena 24 ore: sulle Alpi da ieri sera è giunta infatti aria via via più mite con lo zero termico che oggi, domenica 22 novembre, ha raggiunto nuovamente i 3500 m, scalzando completamente l’aria fredda precedentemente affluita.
La nuova settimana si aprirà dunque ancora una volta all’insegna della mitezza in quota, in una stagione che ricorda sempre più le tristi annate 2015 e 2017: nella prima la neve arrivò solo a gennaio, mentre nella seconda si aprì una fase molto nevosa per i settori di confine e successivamente anche per le altre zone tra fine novembre e dicembre. Tornando alle nostre zone, ci attende ancora una settimana soleggiata e stabile, seppur con temperature in media per il periodo in pianura e bassa collina, grazie al regime inversionale alimentato dai freddi dei giorni scorsi; in quota invece l’anomalia sarò ancora presente inizialmente, ma le temperature subiranno un graduale calo fino a portarsi in media nella seconda parte della settimana, grazie al cedimento dell’alta pressione.
Pioggia e neve continueranno invece a latitare: attualmente l’unica possibilità di una fase perturbata più strutturata riguarda i giorni a cavallo tra fine mese e inizio dicembre, quando effettivamente i modelli, seppur a fasi alterne e decisamente discordanti, propongono un passaggio perturbato diffuso anche al nord-ovest con nevicate a quote consone per il periodo:
Questa previsione rappresenta ancora una tendenza e necessita di molte conferme: i modelli, come già ribadito, spaziano da scenari con un buon passaggio perturbato, fino ad una totale assenza di precipitazioni, a causa della traiettoria troppo meridionale della bassa pressione responsabile del peggioramento stesso. Nel prossimo articolo, previsto mercoledì alle 21.30/22, avremo sicuramente una visione più precisa della tendenza e sapremo effettivamente se arriveranno piogge e nevicate anche al nord-ovest.
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