TENDENZA 1 – 9 MARZO 2023
Negli ultimi giorni qualcosa è cambiato: dopo la follia climatica di febbraio con temperature minime notturne a 6-8°C e massime anche di 20°C, domenica scorsa un deciso impulso freddo da est ha fatto il suo ingresso in pianura, scombussolando decisamente le masse d’aria. Venti fino a 90 km/h prima e neve dopo ci hanno riportato in linea con il calendario, anche se quello che abbiamo vissuto è stato solamente inverno. Sono tornate anche le precipitazioni: sulle Langhe sono caduti da 15 a 30 mm, anche sotto forma di neve oltre i 300 m e con una spruzzata a quote inferiori, mentre su Astigiano centro settentrionale i fenomeni sono stati decisamente inferiori, spaziando da 10-15 mm tra nord Astigiano e Casalese e con punte di pochi mm tra Asti e Alessandria. La siccità comunque resta e servirà ben altro per interromperla.
Dando un occhio a cosa potrebbe accedere nei prossimi giorni, ci sono diversi step da affrontare: l’ultimo passaggio perturbato tra domani, mercoledì 1 marzo, e giovedì 2 sancirà la fine di questa fase fredda caratterizzata da ”minimi perturbati bassi”, in grado cioè di coinvolgere solamente le aree a sud del Po. Nel week-end assisteremo anche ad un temporaneo rialzo termico, con zero diurno fino a 2500 m sulle Alpi cuneesi e deciso assestamento del manto.
La nuova settimana mostra però finalmente il ritorno di un vivace flusso atlantico, i cui risvolti sulle pianure sono però ancora poco chiari:
Si nota molto bene il ritorno di spinte vorticità sull’Europa centro meridionale, con un transito di fronti perturbati appena a nord dell’arco alpino, associati a correnti prettamente da ovest/sud-ovest. Con questi flussi i picchi maggiori delle precipitazioni si concentrerebbero sulle aree confinali, alta Val Susa e soprattutto Valle d’Aosta, dove i fenomeni sarebbero più intensi e con nevicate abbondanti dalle medie quote. E’ infatti ormai chiaro a molti dei nostri lettori che tali correnti occidentali pongano spesso in ombra le pianure piemontesi e non solo e dunque il rischio di essere ”saltati” dai fronti perturbati è molto elevato. Non finisce qui: assisteremo ad un deciso cambio di masse d’aria, in quanto al freddo continentale giunto lo scorso week-end, si sostituirà aria polare marittima, fredda cioè alle alte quote, mentre soprattutto per le Alpi Cuneesi tali correnti potrebbero essere decisamente più miti, grazie anche ai venti di caduta nelle valli, che andrebbero ad accelerare la fusione della neve precedentemente caduta.
Insomma, accontentare tutti è molto difficile: sino ad oggi le aree in pole position per la prossima settimana hanno visto fenomeni davvero risicati, rispetto alle abbondanti nevicate registrate fra Prato e Limone. La tendenza è comunque decisamente poco chiara ed un leggero abbassamento del flusso perturbato potrebbe far rientrare in gioco anche le pianure dal punto di vista precipitativo. Vi aggiorneremo meglio nel corso dei prossimi giorni, intanto vi ricordiamo che il prossimo appuntamento è previsto giovedì 2 marzo alle ore 22.30 in via del tutto eccezionale.
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