TENDENZA 20 – 28 FEBBRAIO 2023
L’ultima settimana di febbraio segnerà la conclusione non solo del mese stesso, ma anche dell’inverno meteorologico, il cui termine è fissato al 28 febbraio (quello astronomico si concluderà il 21 marzo prossimo invece). Nel complesso ci lasceremo alle spalle uno degli inverni più secchi e caldi mai registrati, adiacente temporalmente ad un altro inverno terribile, il 2021-2022.
Neanche a farlo apposta però, proprio sul finire dell’inverno, i modelli cominciano a mostrare i primi segnali di un possibile cambio di rotta: il vortice polare stratosferico è infatti andato incontro negli scorsi giorni ad un forte riscaldamento, che ne ha provocato una decisa instabilizzazione, la quale sembrerebbe essere in grado di propagarsi anche al sotto stante vortice polare troposferico e dunque in grado di condizionare le dinamiche a livello europeo.
Andando per ordine, la nuova settimana si lascerà alle spalle la cupola anticiclonica che ha interessato il nord-Italia negli ultimi 10 giorni con il culmine della mitezza proprio oggi (le massime hanno toccato i 22-23°C nei fondovalle alpini e fino a 19-20°C a 1000 m). Assisteremo dunque ad un graduale calo termico a cominciare dalle aree alpine, anche se in pianura i valori continueranno a risalire durante il giorno anche oltre i 15°C, complice la stagione avanzata. Tra mercoledì e giovedì inoltre si comincerà ad aprire una possibile fase perturbata, grazie all’arrivo di correnti più umide da ovest: un primo affondo perturbato, seppur debole, interesserà con qualche precipitazione e nevicata over 1000 m le Alpi tra mercoledì e giovedì, a cui seguirà un ulteriore e generale calo termico per l’ingresso di aria fredda da nord. Tale primo affondo perturbato vedrà la presenza di una goccia fredda in movimento verso la penisola Iberica, la quale potrebbe agire poi da apripista per nuovi sviluppi perturbati.
Successivamente però l’evoluzione appare davvero poco chiara e confusionaria: nel week-end in particolare potremmo assistere alla risalita della goccia perturbata verso nord in seno ad un minimo di bassa pressione, in grado di apportare precipitazioni più significative; ad oggi però non conosciamo dove tale minimo andrà a posizionarsi e la traiettoria di risalita, elementi essenziali per capire quali e quante precipitazioni raggiungeranno il nord-ovest. Altro grande punto interrogativo riguarda poi il simultaneo arrivo di aria più fredda da est sempre durante il prossimo week-end, la quale si potrebbe rendere responsabile di precipitazioni nevose fino a bassa quota. Insomma, i modelli sono in grande confusione e nel ventaglio delle possibili evoluzioni potrebbe esserci finalmente il ritorno di qualche precipitazione anche sulle nostre assetate lande. Vi forniremo maggiori dettagli nel corso dei prossimi giorni, quando la situazione diverrà sicuramente più chiara.
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