Premessa: sempre più spesso le richieste delle previsioni del tempo superano la distanza temporale dei 2-3 giorni, spingendosi anche oltre la settimana. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica dedicata alle previsioni del medio/lungo termine. Di fondamentale importante è ricordare che, trattandosi di previsioni e analisi a 7-10 e oltre giorni di distanza, la possibilità di commettere errori non è assolutamente trascurabile! Vi invitiamo a dare dunque il giusto peso a quanto troverete scritto, senza elevare a verità assoluta le nostre parole. Da parte nostra non vuole esserci alcuna presunzione, bensì la sola voglia di imparare e fornire sempre quel qualcosa in più, che possa aiutare chi ha pianificato una gita in montagna o al mare e anche coloro che in base al tempo decidono la propria giornata lavorativa, legata ad esempio all’agricoltura. Cercheremo dunque di individuare una possibile linea di tendenza per i giorni futuri, commentando le corse dei principali modelli matematici; gli articoli saranno pubblicati con cadenza regolare, indicativamente ogni mercoledì e domenica, in essi troverete informazioni generali, mentre per quelle specifiche (possibilità di piogge, temporali, nevicate, copertura nuvolosa e temperature) rimangono sempre online le nostre previsioni aggiornate quotidianamente, che trovate qui: LINK.

Negli scorsi giorni si è a lungo discusso sul maltempo che ha colpito il nord-est: allagamenti, acqua alta a Venezia, disagi per la neve sui monti con numerosi alberi caduti e interi centri isolati; tale fase perturbata sta andando ormai verso la sua conclusione, non prima però di colpire anche il nord-ovest in modo severo. 

Nei prossimi giorni infatti un poderoso affondo di aria atlantica giungerà da ovest, attivando una notevole risalita di aria calda da sud, tramite richiamo sciroccale, che causerà intense precipitazioni sul nord-ovest e abbondanti nevicate in montagna.

Il clou del peggioramento sarà osservato tra sabato e domenica, ma sarà preceduto da una lunga fase ”prefrontale” con le prime piogge che cominceranno a cadere già domani pomeriggio/sera (giovedì 21/11) sul nord-ovest, proseguendo a tratti venerdì. Ci sono essenzialmente due aspetti su cui riflettere per comprendere i rischi legati al peggioramento. Le precipitazioni saranno abbondanti, ma oltre ad esse bisogna anche considerare:

  • i territori già alluvionati dell’alessandrino: il clou non sarà su queste zone, ma comunque sulle zone Appenniniche sono previste intense precipitazioni, piovose a quasi tutte le quote, che andranno a fondere la neve precedentemente caduta. Questo acuirà sicuramente le criticità, anche a causa del terreno saturo e non più ricettivo; criticità che al momento sono molto probabili soprattutto sull’alta Valle Bormida, dove sono attesi anche 2-300 mm di pioggia, con ingrossamenti dei corsi d’acqua.
  • la quota neve: nella giornata di sabato giungerà il cuore della perturbazione, sostenuto da una intensa risalita di aria calda da sud e aumento della quota neve. Inizialmente essa sarà anche intorno ai 900-1000 m nelle valli per poi salire gradualmente nel week-end: numerosi sono i dubbi sull’esatta collocazione del limite neve nelle valli alpine, ma essenzialmente dipenderà da valle a valle. Nelle valli ampie è possibile che a fine evento si arrivi anche a 1800-2000 m, mentre nelle valli più chiuse dove il freddo ristagna meglio, unitamente alle forti precipitazioni, la quota neve si manterrà più bassa, anche sui 1500-1600 m; potrà essere il caso dell’Ossola o della Vallèè sud-orientale.

Per quanto riguarda gli accumuli, i picchi precipitativi saranno grosso modo concentrati tra Canavese, Vallèè sud-orientale e VCO, dove localmente potranno cadere anche 3-400 mm di precipitazione, immaginate quanta neve cadrà in quota! Date le piogge ovunque abbondanti cadute nei giorni scorsi, è probabile che Arpa emetterà un allerta di livello 2 per la zona del Lago Maggiore e i settori Appenninici, in quanto saranno altamente probabili piene dei fiumi e fenomeni di versante. Bisogna tenere conto infatti che in montagna fino a 1500 m gli accumuli variano da 30-40 fino a 80-90 cm di neve; la neve quindi fonderà in seguito dell’aumento termico, aumentando l’acqua che si riverserà nei fiumi ed il rischio idrogeologico. Ci teniamo comunque a precisare che noi, in qualità di sito meteo amatoriale, non possiamo emettere allerte e questo vale anche per tutti i siti meteo presenti sul web, gli unici a poterlo fare sono protezione civile e Arpa regionali, quindi per qualsiasi dubbio è bene consultare i loro bollettini.

Domenica le ultime precipitazioni intesseranno i rilievi occidentali, seguite da ampie schiarite e aumento termico a causa dell’aria calda risalita da sud: attenzione dunque al rischio valanghe in montagna che subirà un marcato aumento.

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