Premessa: sempre più spesso le richieste delle previsioni del tempo superano la distanza temporale dei 2-3 giorni, spingendosi anche oltre la settimana. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica dedicata alle previsioni del medio/lungo termine. Di fondamentale importante è ricordare che, trattandosi di previsioni e analisi a 7-10 e oltre giorni di distanza, la possibilità di commettere errori non è assolutamente trascurabile! Vi invitiamo a dare dunque il giusto peso a quanto troverete scritto, senza elevare a verità assoluta le nostre parole. Da parte nostra non vuole esserci alcuna presunzione, bensì la sola voglia di imparare e fornire sempre quel qualcosa in più, che possa aiutare chi ha pianificato una gita in montagna o al mare e anche coloro che in base al tempo decidono la propria giornata lavorativa, legata ad esempio all’agricoltura. Cercheremo dunque di individuare una possibile linea di tendenza per i giorni futuri, commentando le corse dei principali modelli matematici; gli articoli saranno pubblicati con cadenza regolare, indicativamente ogni mercoledì e domenica, in essi troverete informazioni generali, mentre per quelle specifiche (possibilità di piogge, temporali, nevicate, copertura nuvolosa e temperature) rimangono sempre online le nostre previsioni aggiornate quotidianamente, che trovate qui: LINK.

Siamo ormai quasi alle porte di febbraio e l’inverno latita ancora al nord-ovest: alta pressione e temperature miti in montagna con valori tipici di aprile, in pianura domina l’inversione termica con freddo umido ed accumulo degli inquinanti. Nei prossimi giorni assisteremo ad un leggero cambiamento della circolazione a livello europeo con due fasi perturbate: la prima prevista domani sera, venerdì 24/01, con nevicate in calo fino a 3-400 m sull’alessandrino, anche se piuttosto rapida.

Con l’apertura della prossima settimana il flusso perturbato atlantico tenderà gradualmente ad abbassarsi di latitudine, con treni di perturbazioni che sfioreranno l’arco alpino ed i settori di confine, premiando soprattutto settori esteri e la Vallèè, che in questo caso ha un comportamento a se stante, differente rispetto agli altri settori italiani delle Alpi, godendo di nevicate, anche consistenti sulle zone di confine tra Monte Bianco e Monte Rosa:

Questa fase perturbata potrebbe proseguire fin verso la fine del mese, anche se permangono ancora notevoli differenze tra i principali modelli: l’americano GFS mostra una serie di perturbazioni, mentre l’inglese Reading invece mostra una fase perturbata più contenuta. Quello che sembra comunque altamente probabile, anche se da confermare ulteriormente, è la successiva rimonta dell’alta pressione da ovest con nuovo aumento termico a cavallo di febbraio. Insomma, restiamo in attesa: almeno febbraio vorrà regalarci qualche spiraglio invernale? Oppure trascorrerà esattamente come dicembre e gennaio, con un nulla di fatto e un inverno totalmente assente sulle zone di pianura, dal primo all’ultimo giorno.

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