Premessa: sempre più spesso le richieste delle previsioni del tempo superano la distanza temporale dei 2-3 giorni, spingendosi anche oltre la settimana. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica dedicata alle previsioni del medio/lungo termine. Di fondamentale importante è ricordare che, trattandosi di previsioni e analisi a 7-10 e oltre giorni di distanza, la possibilità di commettere errori non è assolutamente trascurabile! Vi invitiamo a dare dunque il giusto peso a quanto troverete scritto, senza elevare a verità assoluta le nostre parole. Da parte nostra non vuole esserci alcuna presunzione, bensì la sola voglia di imparare e fornire sempre quel qualcosa in più, che possa aiutare chi ha pianificato una gita in montagna o al mare e anche coloro che in base al tempo decidono la propria giornata lavorativa, legata ad esempio all’agricoltura. Cercheremo dunque di individuare una possibile linea di tendenza per i giorni futuri, commentando le corse dei principali modelli matematici; gli articoli saranno pubblicati con cadenza regolare, indicativamente ogni mercoledì e domenica, in essi troverete informazioni generali, mentre per quelle specifiche (possibilità di piogge, temporali, nevicate, copertura nuvolosa e temperature) rimangono sempre online le nostre previsioni aggiornate quotidianamente, che trovate qui: LINK.

Siamo ormai entrati nel clou dell’autunno e spesso a questo punto della stagione le piogge possono rivelarsi intense o anche pericolose, a causa della veemenza con cui cadono sul nostro territorio e delle configurazione a cui sono associate: nei prossimi giorni sperimenteremo una fase di maltempo che merita di essere descritta in modo approfondito, in quanto i risvolti potrebbero essere localmente negativi per gli ingenti quantitativi di pioggia previsti. In questo articolo abbiamo pensato di dividere il maltempo in arrivo in due fasi, esattamente come viene mostrato dai modelli.

Fase 1: fino al 21 ottobre 2019

La prima fase comincerà proprio da domani (venerdì 18 ottobre 2019) grazie ad un poderoso affondo perturbato ad ovest delle Alpi, su Spagna e Portogallo. Lo noterete nelle carte sottostanti, la prima cosa che salta subito all’occhio è l’asse dell’affondo stesso, ovvero da nord-est verso sud-ovest. Questo determinerà infatti la direzione del richiamo umido che esso generà verso l’Italia, a causa dello sprofondamento verso sud, fino al nord-Africa: da sud-ovest, ovvero sarà libeccio. Come spesso ribadito, questa corrente non è particolarmente proficua per le pianure meridionali del Piemonte, i peggioramenti migliori infatti prediligono correnti in quota da sud o da sud-est, dunque ecco la prima notizia positiva: pioverà, ma senza accumuli eccezionali sulle nostre zone.

Alcuni settori tuttavia potranno sperimentare precipitazioni particolarmente abbondanti, in particolare il VCO e la fascia alpina occidentale della Lombardia (zone molto piovose, dunque abituate a precipitazioni intense) ed il levante Ligure/alta Toscana. Sono propio queste ultime a destare particolare preoccupazione, in quanto i violenti nuclei precipitativi in risalita dal Ligure andranno ad impattare lungo la fascia Appenninica (che li bloccherà nel percorso verso nord-est), scaricando su queste zone grandi quantità di pioggia. Nella carta sottostante vengono mostrate le prime ipotesi sugli accumuli previsti in zona: da notare il picco color marrone che indica valori oltre i 300 mm in appena 24 ore, escludendo i giorni precedenti in cui le piogge potrebbero essere comunque abbondanti; la situazione appare dunque parecchio critica!

Tornando al Basso Piemonte, durante questa libecciata i massimi saranno osservati ancora una volta sull’Appennino Alessandrino, solitamente ben colpito in caso di libeccio, grazie a rovesci e temporali in sconfinamento dalla Liguria. Per quanto riguarda invece le tempistiche, abbiamo già precisato che il peggioramento prenderà il via domani, venerdì 18 ottobre, con le prime precipitazioni nell’angolo sud-orientale della regione, ma il clou è previsto fra domenica e lunedì, quando i fenomeni diverranno più diffusi su tutto il nord-ovest, per ora non preoccupanti.

Per quanto riguarda i settori alpini rimane l’incognita della quota neve: il cuneese, molto esposto ai flussi miti, vedrà una quota neve intorno ai 2800/3000 m, mentre tra Vallèè orientale e VCO, la neve potrebbe cadere a quote inferiori, con apporti abbondanti in quota. Mediamente stimiamo una quota neve intorno ai 2300-2500 m durante il peggioramento, ma la chiave sarà proprio l’intensità delle precipitazioni: soprattutto sul VCO, dove sono previste maggiori precipitazioni, si potrà osservare una situazione di omotermia ed una quota neve inferiore, anche a tratti fin verso i 2000 m nelle valli più settentrionali. Gli accumuli potranno raggiungere anche il metro a 3000 m, specie nel VCO, diminuendo progressivamente durante lo spostamento verso ovest.

Fase 2: affondo della goccia in nord-Africa e risalita calda, da martedì 22 ottobre
La prima cosa che vogliamo precisare riguardo questa seconda fase è la notevole incertezza dei modelli, con cambiamenti non trascurabili fra un’emissione e l’altra. A partire da martedì 22 ottobre circa l’affondo perturbato precedentemente citato subirà un cut-off (taglio del flusso zonale che lo alimenta) e si isolerà sotto forma di goccia perturbata su Spagna e Portogallo, tendendo a sprofondare ulteriormente verso sud. Tale movimento innescare un’uguale ma contraria risposta dell’alta pressione africana, che si eleverà verso nord, interessando l’Italia. Al centro sud le temperature raggiungeranno valori tipicamente estivi, mentre per quanto riguarda il nord-ovest in particolare la situazione sarà più delicata.

Le temperature tenderanno ad aumentare ma in maniera più limitata, inoltre la goccia fredda indicata nella carta soprastante con il numero ”1” tenderà successivamente a muoversi verso est, entrando nel Mediterraneo ed attivando una nuova fase di maltempo, con un minimo in risalita da sud. Ecco dunque la seconda fase, che almeno inizialmente potrebbe essere associata ad una quota neve sulle Alpi occidentali superiore alla fase precedente, grazie all’aria più calda affluita da sud, ma successivamente in calo grazie alle precipitazioni e ad aria più fresca in arrivo da nord.

I dubbi riguardano soprattutto l’esatta posizione del minimo di bassa pressione che si verrà a formare: più esso sarà ampio e risalirà verso nord, maggiore sarà la fase di maltempo, che questa volta avverrebbe con correnti di scirocco, premiando le Alpi occidentali. Siamo ormai oltre le 180 ore, dunque la previsione diventa sempre meno chiara e dubbiosa: ciò che possiamo dirvi è che le carte proposte a tratti mostrano scenari molto piovosi, anche se per ora non eccessivamente preoccupanti per Piemonte e Vallèè, diffidate dunque da chi propone scenari critici con titoloni allarmanti, la situazione deve essere ancora decifrata!

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Vai alla barra degli strumenti