TENDENZA 1 – 9 SETTEMBRE 2023
Dopo una terribile fase di caldo inedito per l’ultima decade di agosto, aria più fresca da nord ha favorito un generale calo delle temperature, ma soprattutto apportato precipitazioni generose un po’ ovunque, aspetto essenziale vista la carenze idrica nuovamente accentuata sul basso Piemonte. In questi giorni che ci traghettano verso settembre le temperature si sono riportate intorno alle medie del periodo, elemento eccezionale per alcuni, ma è proprio questo il clima che caratterizza la fine del mese di agosto.
Tuttavia nei prossimi giorni saluteremo gradualmente il benessere di questa fase temperata, in quanto in pentola bolle l’ennesima e calda ondata africana, la quale giungerà sull’Italia a partire da domenica:
Nello scorso articolo vi avevamo anticipato di un braccio di ferro tra le due emissioni modellistiche principali, l’americano GFS e l’europeo ECMWF, lanciando però una celata ma chiara nostra interpretazione sulla situazione modellistica: la variabilità era ancora elevata, ma difficilmente l’europeo sarebbe uscito sconfitto da questa disputa e alla fine così è stato. La goccia fredda che avrebbe potuto apportare una nuova fase perturbata sprofonderà verso il nord-Africa, attivando verso nord una risposta uguale ma contraria dell’africano, con una nuova ed intensa ondata di caldo.
Questa sera i modelli mostrano il picco del caldo tra Spagna e Francia, dove le massime raggiungeranno molto probabilmente i 40°C; l’Italia verrà certamente interessata, soprattutto il nord-ovest, ma potremmo trovarci leggermente più a est del picco, scongiurando il rischio di sperimentare il culmine di caldo e afa. Ciò non toglie che da domenica i valori saliranno nuovamente portandosi verso i 30°C, mentre la prossima settimana le massime in pianura potranno anche toccare i 31-33°C diffusi con locali picchi superiori, accompagnati da un crescendo di afa e disagio fisico. Non andrà certamente meglio in montagna dove lo zero termico si porterà su valori simili alla precedente ondata di caldo, probabilmente fino a 4600-4800 m a seconda delle zone, fondendo quel piccolo apporto di neve che dava un po’ di ossigeno ai poveri ghiacciai. Come già ampiamente anticipato, quello dello scorso week-end sarebbe stato solamente un piccolo break all’estate, la quale sarebbe certamente ritornata nei giorni seguenti e così sarà.
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