Premessa: sempre più spesso le richieste delle previsioni del tempo superano la distanza temporale dei 2-3 giorni, spingendosi anche oltre la settimana. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica dedicata alle previsioni del medio/lungo termine. Di fondamentale importante è ricordare che, trattandosi di previsioni e analisi a 7-10 e oltre giorni di distanza, la possibilità di commettere errori non è assolutamente trascurabile! Vi invitiamo a dare dunque il giusto peso a quanto troverete scritto, senza elevare a verità assoluta le nostre parole. Da parte nostra non vuole esserci alcuna presunzione, bensì la sola voglia di imparare e fornire sempre quel qualcosa in più, che possa aiutare chi ha pianificato una gita in montagna o al mare e anche coloro che in base al tempo decidono la propria giornata lavorativa, legata ad esempio all’agricoltura. Cercheremo dunque di individuare una possibile linea di tendenza per i giorni futuri, commentando le corse dei principali modelli matematici; gli articoli saranno pubblicati con cadenza regolare, indicativamente ogni mercoledì e domenica, in essi troverete informazioni generali, mentre per quelle specifiche (possibilità di piogge, temporali, nevicate, copertura nuvolosa e temperature) rimangono sempre online le nostre previsioni aggiornate quotidianamente, che trovate qui: LINK.

ANALISI METEO A MEDIO TERMINE – SETTIMANA 30 NOVEMBRE – 5 DICEMBRE 2020

Siamo ormai alle porte di dicembre e dopo un novembre estremamente mite e secco, le carte propongono finalmente scenari più consoni per la stagione in cui ci troviamo; siamo alle porte di una fase invernale a tutti gli effetti, con freddo e neve a bassa quota, come non succedeva da molto tempo agli inizi di dicembre. Questa sera l’articolo con la tendenza a medio termine sarà ricco di dettagli e perciò andiamo con ordine. La settimana si svilupperà attraverso due passaggi chiave essenziali:

 

1 – Afflusso di aria fredda da est e interazione con il Mar Ligure
Il primo step in grado di apportare condizioni invernali sarà tra martedì e mercoledì: le chance per il ritorno della neve in queste date sembravano davvero scarse, ma la dinamica è stata riportata in auge dai modelli proprio nelle ultime 24 ore; vige però ancora moltissima incertezza, specie per la possibile prima imbiancata della stagione. Tutto prenderà avvio grazie ad una goccia fredda di aria polare marittima, che aggirerà le Alpi da nord e si butterà nel Ligure attraverso la porta del Rodano; di seguito l’animazione di questa dinamica:

 

Come detto in precedenza, l’aspetto più notevole è che questa goccia era vista inizialmente raggiungere il nord-ovest tramite la porta della Bora, portando sì aria fredda, ma di certo non la neve, salvo sulle pedemontane torinese e cuneesi; è altrettanto importante precisare però che, pur trovandoci ad appena 48 ore dall’evento, ogni modello propone un percorso diverso per tale goccia, differenza però che diventa assolutamente determinante nell’esito finale: la neve fino in pianura martedì sera. Quello che sappiamo è che arriverà aria decisamente fredda insieme a questa goccia, con isoterme di -5/-6°C a 850 hPa (circa 1450 m), valori che consentirebbe sicuramente una conservazione del fiocco fino a bassa quota:

Lo scenario riportato dall’animazione sopra è quello previsto dal modello GFS, con l’aggiornamento ancora in corso di questa sera (domenica 29 novembre); il percorso della goccia è ottimale e sarebbe in grado di apportare nevicate anche consistenti sul basso Piemonte, con depositi fino a 20-30 cm sulle Langhe dai 4-500 m, mentre in pianura gli accumuli potrebbero anche raggiungere i 10 cm. Questa sera però non possiamo ancora affermare con estrema sicurezza che sarà questa la visione definitiva, in quanto – come detto sopra – ad appena 48 ore dall’evento, le differenze tra i vari modelli sono ancora notevoli.

Non possiamo dunque affermare che nevicherà con certezza: i modelli infatti faticano ad inquadrare il percorso esatto della goccia fredda, che crea confusione a livello dei centri di calcolo: se GFS è ottimo per vedere nevicare, ad esso si contrappone il modello inglese ECMWF, il quale propende per un percorso decisamente più meridionale della goccia fredda. Questo si tradurrebbe in un afflusso di aria fredda, ma con assenza di nevicate, le quali saranno relegate solo alla pedemontana cuneese. Probabilmente domani avremo la visione finale e definitiva di questa prima fase perturbata, quindi proprio domani sera usciremo con un articolo eccezionale in cui troverete tutti i dettagli!

 

2 – Forte peggioramento tra venerdì e sabato – Ostro, scirocco o libeccio?
Se le dinamiche riguardanti metà settimana sono poco chiare, possono essere definite quelle riguardanti il fine settimana? Certo che no! I modelli concordano nel mostrare una saccatura davvero poderosa in avvicinamento al nord-ovest tra venerdì e sabato, con un minimo di bassa pressione molto profondo, in grado di apportare una decisa fase di maltempo:

Se l’impianto generale viene confermato ormai da numerose uscite, quello che ancora varia nettamente fra un aggiornamento e l’altro è la sua esatta posizione, specie per quanto riguarda l’affondo verso sud e la formazione di eventuali minimi di bassa pressione sul Golfo del Leone. Si susseguono scenari forieri di precipitazioni per tutto il nord, ma l’incognita ci riguarda ancora una volta, specie nel discorso della quota neve: una nuova nevicata potrebbe interessare le nostre zone, fino in pianura; ma da cosa dipende?

1) sarà determinante l’eventuale nevicata di martedì/mercoledì che favorirà il rovesciamento del freddo nei bassi strati;
2) oltre a questo bisogna aggiungere un rasserenamento del cielo giovedì mattina, che consentirebbe – in caso di neve al suolo – gelate diffuse ed ottimali per costruire un buon cuscino freddo in vista del successivo peggioramento;
3) la disposizione della saccatura stessa: il Piemonte infatti si trova sul filo del rasoio in quanto i modelli mostrano a tratti un passaggio con correnti di libeccio (da SW); tale corrente, oltre ad esserci sfavorevole per le precipitazioni, che sarebbero scarse, andrebbe anche ad erodere velocemente il cuscino freddo formatosi nei bassi strati, non consentendo alla neve di cadere fino in pianura, salvo una fase iniziale. A tratti però i modelli stessi mostrano scenari invece con un passaggio perturbato con correnti di ostro: questo si tradurrebbe in forti precipitazioni concentrate in poche ore, che consentirebbero alla neve di cadere fino in pianura , anche grazie all’omotermia che si verrebbe a creare lungo la colonna.

Questo è grosso modo il quadro generale: come vedete gli elementi per osservare nuovamente la neve a bassa quota sono molti e devono tutti coesistere nello stesso momento; a nostro giudizio, facendo una media fra tutti gli scenari, un passaggio perturbato con correnti libecciale potrebbe essere il più probabile e dunque sarebbe molto difficile osservare una nevicata fino in pianura tra venerdì e sabato. Tuttavia i modelli sono ancora molto mutevoli e dunque non possiamo ancora sbilanciarci; attenderemo ancora qualche giorno, probabilmente nel prossimo aggiornamento previsto mercoledì prossimo potremo sciogliere la prognosi!

CONOSCIAMOCI MEGLIO! Abbiamo creato un breve questionario da compilare per conoscerci meglio e capire come vi rapportate con la meteorologia:

    • 1-2 minuti di tempo al massimo per rispondere
    • completamente anonimo
    • non è richiesto inserimento di dati personali per partecipare

Per noi è molto importante e se parteciperete ci darete un grande aiuto! Grazie a tutti! 

Per rispondere al questionario CLICCA QUI.

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Vai alla barra degli strumenti